Italia sotto inchiesta Ue per i casi di bracconaggio

La Commissione europea ha aperto una procedure Pilot, propedeutica ad un’infrazione, per i numerosi casi di bracconaggio all’avifauna in Italia denunciati dall’eurodeputato PD Andrea Zanoni: “Questa chiara violazione della normativa europea ci potrebbe costare una procedura d’infrazione con tanto di sanzioni. Continuerò a monitorare da vicino la situazione e non esiterò a denunciare i casi di bracconaggio a Bruxelles”.

 

“L’Italia resta sotto la lente di ingrandimento della Commissione Europea per i numerosi casi di bracconaggio che si verificano nella penisola. Se non interveniamo al più presto rischiamo pesanti sanzioni economiche”. Lo fa sapere l’eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, annunciando l’apertura del Caso EU Pilot 5283/13/ENVI “Uccisione, cattura e commercio illegale di uccelli”, una procedura che avviene appena prima dell’apertura di una infrazione.

 

“La Commissione europea ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali dettagliate e precise informazioni sui ripetuti casi di bracconaggio in Italia – spiega Zanoni – ed in particolare: bracconaggio nel Delta del Po con mezzi vietati come i richiami elettroacustici; bracconaggio in Sicilia con prelievo di pulli nei nidi di Lanario, Falco pellegrino e Aquila del Bonelli; uccellagione in Sardegna (Sulcis e Sarrabus) con reti lacci e trappole di piuccoli passeriformi;  uccellagione in Valcamonica, Valtrompia e Valsabbia di piccoli uccelli migratori; bracconaggio con fucili e reti ai danni dei rapaci in migrazione; bracconaggio di anatidi e trampolieri in provincia di Foggia (vasche Margherita di Savoia e laghi di Lesina e Varano) e cattura di allodole con reti; bracconaggio di anatidi e trampolieri nelle “vasche della camorra”, bracconaggio di quaglie e tortore e cattura di passeriformi primaverile nelle isole di Ischia e Ponza”.

 

“Questa è una risposta sonora a quanti continuano a negare i gravissimi casi di bracconaggio in Italia e la non sempre pronta risposta di certe autorità locali. Dal canto mio continuerò a denunciare queste violazioni alla normativa europea a Bruxelles e a monitorare da vicino l’evolversi della situazioni in Italia”, conclude l’eurodeputato.

 

ESTRATTI DALLA LETTERA DELLA COMMISISONE EUROPEA

 

“Negli ultimi anni, numerose segnalazioni, interrogazioni del Parlamento europeo, denunce di cittadini e associazioni ambientaliste riguardanti la persistenza in Italia di diffusi fenomeni di bracconaggio ai danni dell’avifauna.

“Anche i rapporti e le informazioni presentate e discusse nelle due Conferenze europee su “Uccisione, cattura e commercio illegali di uccelli”, organizzate nell’ambito della Convenzione di Berna (Larnaka, 6-8 luglio 2011 e Tunisi 28-30 maggio 2013) hanno confermato la gravità di tali situazioni di illegalità e bracconaggio in Italia”.

 

“Le attività di bracconaggio in Italia oltre a rappresentare una violazione delle summenzionate disposizioni della Direttiva, determinano numerosi problemi di conservazione delle specie di avifauna con possibili impatti negativi anche in altri Paesi dell’Unione europea in relazione al ruolo chiave svolto dall’Italia per la sua posizione geografica lungo le rotte migratorie di numerose specie”.

 

“A fronte di tali problemi, appare necessario rafforzare l’impegno di tutte le competenti autorità italiane per combattere il fenomeno del bracconaggio e per garantire il rispetto effettivo delle disposizioni della Direttiva Uccelli e dei relativi obiettivi di conservazione dell’avifauna”.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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