ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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L’Italia protegga la nostra acqua

Bruxelles, 22-03-2012

 

La protezione di una risorsa fondamentale come l’acqua deve partire anche dai più piccoli comuni delle nostre regioni e non deve rimanere circoscritta alla sola giornata mondiale sull’acqua. Questo perché la carenza di acqua potabile non è solo un problema del terzo mondo, ma riguarda da vicino anche molti cittadini italiani.
Proprio oggi, infatti, la Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia per chiedere il rispetto della direttiva Acque. Si tratta di una normativa europea che fissa le regole di come i bacini idrici europei e le falde acquifere, patrimonio di tutti, devono essere protetti e tutelati.
Ebbene l’Italia, tanto per cambiare,  entro due mesi dovrà fornire all’Unione europea i dettagli del mancato rispetto di queste regole.
Per questo motivo avevo già presentato al Parlamento europeo lo scorso novembre un’interrogazione sulla tutela delle falde acquifere. Ho fatto presente al Commissario Potočnik, che oltre alla Direttiva Acque, è fondamentale fare il possibile per sbloccare la direttiva Suolo ferma da anni in Consiglio.
Secondo la Direttiva Acque, gli Stati membri devono inserire nei loro piani di gestione dei bacini idrografici un programma di misure al fine di conseguire un buono stato delle acque sotterranee entro il 2015.
Purtroppo ad oggi, la situazione della qualità delle falde acquifere in alcune regioni è  estremamente preoccupante.
Mi riferisco ad esempio alla situazione all’inquinamento da mercurio riscontrato nei pozzi di molti comuni del trevigiano, come pure all’inquinamento in atto delle falde acquifere a causa delle discariche di molti comuni del Nord Est o peggio dell’inquinamento di siti industriali nel vicentino.
Il paradosso che ho manifestato al Parlamento di Strasburgo è che l’Europa e l’Italia, ricche di risorse idriche, rischiano di diventare povere di acqua potabile a causa di uno sfruttamento irrazionale del territorio con cave e siti inquinanti di una cementificazione selvaggia che risponde soltanto alle logiche del profitto.
Mi auguro che eventi come la Giornata mondiale sull’acqua non siano solo un’occasione per sventolare sterili slogan ma una chiara occasione di riflessione su cosa possiamo fare per proteggere le nostre risorse idriche.
E soprattutto mi auguro che l’Italia, di fronte all’ennesima tirata d’orecchi dal parte dell’Unione europea, intervenga subito ad assicurare la tutela dell’acqua pubblica di tutti noi.

 

Andrea Zanoni

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