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Legge d’iniziativa popolare, software impossibile da usare

Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) presenta interrogazione alla Commissione per denunciare le difficoltà incontrate dai comitati organizzatori delle petizioni da un milione di firme. “La Commissione predisponga al più presto un software più fruibile, oppure si rischia il flop europeo”

 

“Il software messo a disposizione dalla Commissione europea per raccogliere il milione della nuova iniziativa di legge popolare è impossibile da utilizzare in modo semplice ed immediato. L’intera iniziativa rischia quindi di rivelarsi un enorme flop”. Lo dice Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, presentando un’interrogazione alla Commissione europea che denuncia le difficoltà tecniche incontrate dagli organizzatori della petizione per il benessere delle mucche da latte in Europa alla quale Zanoni ha aderito. “In questo modo l’intero meccanismo dell’iniziativa popolare rischi di incepparsi”.

 

In base all’articolo 6 del regolamento (UE) n. 211/2011, la Commissione entro il 1 gennaio 2012 avrebbe dovuto predisporre un software open-source efficace per procedere alla raccolta delle firme che incorporasse tutti i requisiti tecnici e di sicurezza necessari. Questo software, però, si è dimostrato impossibile da implementare da un punto di vista tecnico, non permettendo di rispettare le condizioni previste per la raccolta delle firme, come indicato dal regolamento .

 

“Di conseguenza i comitati organizzatori sono costretti ad un ingente sforzo economico che, ovviamente, non tutti si possono permettere – attacca Zanoni – Come risultato viene meno il libero esercizio di quest’importante strumento democratico dal momento che i cittadini sono scoraggiati dall’utilizzarlo”.

 

L’Eurodeputato chiede alla Commissione di predisporre al più presto un software facile da usare e una proroga dei dodici mesi per la raccolta firme ai promotori delle otto iniziative che sono state già registrate. “Se la Commissione non interviene al più presto, quella che è stata presentata come una delle novità più importanti e rivoluzionarie del trattato di Lisbona si rivelerà un vero flop”.

 

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
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