Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) commenta amaramente l’indagine di Born Free sullo Stato degli zoo in tutti i Paesi Ue. “In Italia su un centinaio solo otto hanno la licenza. Migliaia di animali restano detenuti in condizioni precarie. La Direttiva Ue sui giardini zoologici resta sulla carta”
“L’Italia applichi alla lettera la direttiva 1999/22/CE sulla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici destinando gli animali alle sole strutture europee in regola”. E’ l’appello di Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice presidente dell’intergruppo Benessere degli Animali al Parlamento europeo, a margine della presentazione di un’indagine di Born Free sugli zoo di tutti i Paesi Ue. “In Italia si contano circa un centinaio di strutture, pubbliche o private, che detengono animali, ma solo alcune decine hanno presentato domanda di licenza e solo otto l’anno ottenuta”.
L’Associazione animalista Born Free ha presentato ieri sera al Parlamento europeo i risultati di un’indagine sullo stato dei giardini zoologici di tutta Europa. Nonostante gli evidenti passi avanti compiuti dai Paesi membri, la direttiva comunitaria sugli Zoo resta sostanzialmente inapplicata con migliaia di animali sono in cattive condizioni. “E’ una situazione vergognosa indegna dell’Unione europea del 2012 e dei suoi valori fondanti – attacca Zanoni che ha preso parte alla presentazione dell’indagine al Parlamento europeo – Mi appello alla Commissione europea affinché intervenga al più presto per esigere dai governi nazionali il pronto recepimento della direttiva in questione e soprattutto la sua corretta applicazione”.
“In Italia la direttiva Zoo è stata recepita ufficialmente con il Decreto Legislativo 73 del 21 marzo 2005, ma la sua attuazione è a dir poco lacunosa – spiega l’Eurodeputato – Prima di tutto per il numero dei giardini zoologici che dispongono di una licenza, e poi per tutta una serie di parametri che vanno dagli standard di mantenimento degli animali, alla vicinanza dei visitatori, all’assenza di controlli adeguati”. “A farne le spese sono gli animali stessi che vengono troppo spesso detenuti in condizioni precarie, senza i giusti spazi e le condizioni adeguate alla loro natura, e in prossimità di sale di concerti e divertimenti vari”.
Nei mesi scorsi Zanoni ha portato all’attenzione delle autorità il caso dello zoo di Poppi (Arezzo), messo sotto sequestro per le condizioni carenti con cui venivano detenuti alcuni animali, e denunciato il degrado dello zoo di Godega di S. Urbano (Treviso), il cui gestore potrebbe essere multato fino a 90mila euro dopo il tempestivo intervento dei Nas che ne hanno accertata la mancanza di autorizzazione. “Recepire sulla carta una direttiva europea non basta – conclude l’Eurodeputato – Questi scandali, con animali rinchiusi in condizioni indicibili, dimostrano come ci sia bisogno di controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale affinché ogni struttura che detiene animali, privata o pubblica, sia costretta a rispettare i dettami della direttiva europea”.
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