L’aumento delle spese militari al 2% del Pil per la Nato significa passare dagli attuali 25,8 miliardi di euro all’anno a circa 38 miliardi all’anno. Un aumento di più di 12,2 miliardi di euro l’anno!
Elly Schlein giustamente ha affermato che “L’Unione europea dovrebbe unirsi per essere più rilevante, serve una difesa comune. L’aumento del Pil del 2% per le armi va in senso contrario rispetto a questa mia idea”.
Schlein si è dichiarata d’accordo sul rinvio di cinque anni dell’obiettivo del 2% del Pil per le spese militari, sul modello della decisione del cancelliere tedesco Olaf Scholz della SPD tedesca.
Trovo molto discutibili le posizioni di chi nel PD attacca la nostra segretaria sostenendo che un grande partito non lo può fare, forse la SPD non è il più grande partito socialdemocratico europeo?
Tra l’altro la SPD è il partito che ha la più grande delegazione di deputati europei all’interno del gruppo parlamentare S&D al Parlamento Europeo al quale fa parte il PD.
Non possiamo pensare di avere i fondi sufficienti per la sanità, per l’istruzione pubblica, i trasporti, il salario minimo, la green economy se ci permettiamo di aumentare di 12 miliardi l’anno le spese militari.
Pieno sostegno ad Elly Schlein che esprime una posizione di responsabilità, buon senso e maggioritaria in tutto il Paese.
Andrea Zanoni
