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ZANONI

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LA REGIONE CONCEDE UNA NUOVA PROROGA ALL’ATTIVITA’ DELLA CAVA MORGANELLA DI PONZANO VENETO. PAESEAMBIENTE CHIEDE PUBBLICAMENTE AL SINDACO DI PONZANO VENETO DI IMPUGNARE AL TAR L’ATTO AUTORIZZATIVO DELLA REGIONE.

Nei giorni scorsi la Regione ha concesso una nuova proroga all’attività della cava “Morganella” del gruppo Biasuzzi, sita a Ponzano Veneto, lungo i confini con il comune di Paese. Si tratta della quarta proroga, per l’estrazione di ghiaia, concessa dalla Regione, considerato che l’autorizzazione iniziale è scaduta ben quindici anni fa, ovvero nel 1989. Questa è una proroga per una cava che estrae ghiaia addirittura sotto la falda acquifera, in un Comune dove si è già raggiunta la superficie massima del 3 % del territorio scavabile imposto per legge, in un’area geologicamente molto delicata, in quanto identificata da appositi studi come bacino di ricarica degli acquiferi, in un sito dove nei pressi vi è una discarica esaurita di rifiuti urbani. La proroga inoltre è stata concessa dalla Regione Veneto nonostante le precise istanze contrarie del comune di Ponzano Veneto. Mi auguro che il sindaco di Ponzano Veneto, – ha commentato Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente – il quale ha definito come inqualificabile l’atto della Regione, faccia seguire alle parole anche i fatti, provvedendo ad impugnare l’atto della Regione con un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto. I comuni devono reagire a testa alta contro lo strapotere dei cavatori e le imposizioni della Regione, soprattutto se si tratta di tutelare l’ambiente e quindi, di conseguenza, anche la qualità della vita e la salute di tutti i cittadini, utilizzando tutti gli strumenti legali a loro disposizione. Mi chiedo, poi, come sia tecnicamente sostenibile, da parte della Regione, il rilascio continuo di proroghe su proroghe per un’attività esercitata addirittura sotto la falda acquifera.

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