ANDREA

ZANONI

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A TREVISO RECORD DI INQUINAMENTO DELL’ARIA REGISTRATO DALLE CENTRALINE ARPAV IN CONCOMITANZA CON I “PANEVIN” (FALO’) DELL’EPIFANIA. SONO TROPPI I FURBI CHE, CON IL PRETESTO DEI “PANEVIN”, SMALTISCONO TONNELLATE DI RIFIUTI DI OGNI TIPO IN BARBA ALLE LEGGI E AI DANNI DELLA SALUTE DI TUTTI I CITTADINI.

Il 6 gennaio di quest’anno le centraline dell’ARPAV hanno registrato a Treviso un record di inquinamento dell’aria da polveri sottili, le PM10, pari a ben 118 microgrammi al metro cubo, in sostanza il doppio dell’inquinamento registrato il giorno prima, pari a 61 microgrammi al metro cubo e ben oltre il doppio del limite di legge fissato in 50 microgrammi al metro cubo. A detta degli esperti l’impennata dell’inquinamento dell’aria è dovuta alle migliaia di “panevin” della notte del 5 gennaio, dove in troppi, ma non tutti, hanno approfittato per smaltire gratuitamente tonnellate di rifiuti di molteplici categorie come plastica, polistirolo, legna di scarto trattata con solventi, gomme, ecc. appartenenti ad imballaggi, pneumatici, contenitori vari. Il “Panevin” resta una tradizione che va tutelata e mantenuta, ma che non può e non deve diventare il capro espiatorio per privati o addirittura per molteplici aziende, per smaltire i propri rifiuti. Tutti hanno potuto costatare di persona l’aria pressoché irrespirabile della notte tra il 5 e il 6 gennaio, intrisa di fumi della combustione che sicuramente non provenivano dalle sole ramaglie, contenendo probabilmente anche la pericolosa diossina derivante dalla combustione da rifiuti di plastica. Fanno bene quei comuni che attuano controlli su questo fenomeno, anche in seguito all’adozione di appositi ordini del giorno, come nel caso del Consiglio comunale di Paese che, all’unanimità, l’’12/1/2004 ha deciso di combattere l’inquinamento dell’aria anche tramite una campagna di dissuasione della combustione dei rifiuti, Comune che tramite la Polizia municipale, in occasione dell’ultima epifania, ha attuato alcuni utili controlli preventivi. Il problema dell’inquinamento dell’aria non va preso sottogamba e non va sminuito, perché provoca gravi danni alla salute: la Commissione Europea il ’02/21/2005 ha reso noto uno studio dal quale risulta che lo smog accorcia la vita media degli europei di 8,7 mesi ed in Italia causa ogni anno ben 39.000 decessi (sui 310.000 dell’intera Europa); dallo studio risulta che più del 90 per cento dei morti è dovuto alle polveri sottili. Ogni Comune, con il supporto dell’ARPAV, della Provincia e della Regione, dovrebbe adottare seri controlli su chi irresponsabilmente smaltisce i rifiuti tramite la combustione illegale, anche al fine di non rendere inutili le insufficienti, scoordinate, timide e a volte pure ridicole misure adottate finora come l’obbligo del bollino blu per tutti gli autoveicoli. Andrea Zanoni – Presidente di Paeseambiente

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