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IL DECRETO “MILLE PROROGHE” APPROVATO OGGI 9 FEBBRAIO DALLA CAMERA ANNULLA QUALSIASI POSSIBILITA’ DI PROROGA PER LE DISCARICHE DI INERTI, CHIUDENDO COSI’ LA DISCARICA DI RIFIUTI DI AMIANTO “LA TERRA” DI PAESE (TV).

Oggi, la Camera, in una delle sue ultime sedute, la 748a della quattordicesima legislatura, ha approvato, il disegno di legge n. 3717 di conversione del decreto-legge n. 273, recante “definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti”, noto come decreto “mille proroghe”, sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, già approvato dal Senato lo scorso 2 febbraio. All’articolo 22-bis è stata approvata questa complessata ed articolata disposizione normativa: «Art. 22-bis. – (Conferimento in discarica dei rifiuti) – 1. Al comma 9 dell’articolo 11-quaterdecies del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248 dopo le parole: “di tipo A” sono inserite le seguenti: “, di tipo ex 2A e alle discariche per inerti”». Tradotto significa che la discarica “La Terra”, non può più ricevere rifiuti di amianto, perché non è tra le discariche che possono usufruire delle proroghe previste dalla legge n. 248 del 2 dicembre 2005. La proroga, infatti, non riguarda né le discariche “2A”, né le discariche “ex 2A”, né le discariche “per inerti”. Il TAR del Veneto, infatti, il 12 ottobre 2005, aveva dato il via libera alla discarica, perché si era espresso effettuando una semplice interpretazione letterale, ora non più efficace, grazie alla nuova disposizione normativa che elenca, fra le discariche escluse dalla proroga, tutte le definizioni che possono interessare il sito di Paese: discariche 2A, discariche ex 2A e discariche per inerti. Questa disposizione, degna del dottor Azzeccagarbugli, entrerà in vigore non appena la legge verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, ovvero tra circa una quindicina di giorni, cioè successivamente alla discussione dei tre ricorsi contro la discarica al Consiglio di Stato del 14 febbraio e alla manifestazione promossa dal Comune di Paese contro la discarica del 18 febbraio. Con la sua pubblicazione, si chiuderanno automaticamente i cancelli della discarica la Terra. Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente ha così commentato il voto dell’Aula: Contro questa discarica di rifiuti cancerogeni abbiamo attuato una mobilitazione senza precedenti: nel dicembre del 2004 abbiamo promosso una petizione, raccogliendo oltre 2000 firme. In questi mesi abbiamo incontrato una decina di volte il sindaco di Paese, Valerio Mardegan. A marzo del 2005 abbiamo organizzato a Castagnole una manifestazione con 600 persone. A maggio del 2005 abbiamo organizzato la proiezione del film “Indistruttibile” del regista Michele Citoni, con un centinaio di presenti. Sempre a maggio abbiamo organizzato una conferenza dibattito con l’anatomo patologo prof. Claudio Bianchi, ex direttore dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica dell’Ospedale di Monfalcone, con circa cento partecipanti. Abbiamo distribuito ben sei volantini in migliaia di copie in tutto il territorio comunale. Abbiamo organizzato decine di gazebo informativi nelle piazze delle varie frazioni di Paese. Ci siamo incontrati un centinaio di volte. Sono stati fatti alcuni esposti. A giugno 2005 abbiamo organizzato una manifestazione al TAR del Veneto con quasi un centinaio di partecipanti. Durante questi quindici mesi di mobilitazione non sono però mancati gli attacchi nei nostri confronti, alcuni molto duri, come le denunce della provincia e di un senatore, che però non ci hanno né fermato, né intimorito. Questo risultato deve insegnare ai cittadini che, quando si subiscono delle gravi ingiustizie e ci sono di mezzo poteri forti, bisogna saper reagire, non lasciarsi andare al fatalismo e non arrendersi mai. Sono fermamente convinto che senza questa imponente ed ininterrotta mobilitazione di cittadini, nessuno avrebbe mai e poi mai chiuso questa discarica, tutti quei cittadini che in questi mesi hanno creduto in questa battaglia mobilitandosi con noi giorno e notte, devono andare fieri del loro operato e devono essere coscienti dell’importanza del loro costante impegno, che alla fine è stato doverosamente premiato, addirittura con una apposita disposizione di legge.

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