ANDREA

ZANONI

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MURARO VUOLE QUERELARE PAESEAMBIENTE, IL SINDACO DI PAESE E RAI UNO. L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA? CERTAMENTE AUSPICABILE, MA PER FAR LUCE SULLO SCANDALO DELLE FIDEJUSSIONI MILIONARIE VOLATILIZZATE DELLA DISCARICA SEV E SUL MANCATO RISPETTO DELLE NORME DI TUTELA DEI FONDI PUBBLICI VOLUTE DALLA REGIONE E NON RISPETTATE DALLA PROVINCIA DI TREVISO.

Ho appreso dalla stampa di venerdì 4 gennaio 2008 che il Presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, vuole denunciare il sottoscritto Andrea Zanoni, il sindaco di Paese Valerio Mardegan e Rai Uno per il servizio andato in onda domenica 9 dicembre 2007 sulle discariche e sull’inquinamento presenti nel comune di Paese. Muraro si riferisce in particolare alla discarica di rifiuti di amianto SEV di via Veccelli a Padernello di Paese, in merito alla quale Paeseambiente negli ultimi tre anni è intervenuto più volte sino alle recentissime denunce pubbliche per il disastroso stato di abbandono in cui versava (Cf. comunicati stampa del 28 novembre 2007 e 6 dicembre 2007 su “Comunicati e Lettere – Archivio 2007” del sito www.paeseambiente.org). Il presidente Muraro afferma che a Paese non ci sono discariche di rifiuti tossico nocivi. È vero affermare che discariche autorizzate di rifiuti nocivi non esistono in Paese, ma è altrettanto vero che ingenti quantità di rifiuti tossico nocivi sono state scaricate in una discarica per soli rifiuti inerti (Tipo 2A), la SEV di via Veccelli a Padernello di Paese, autorizzata dalla stessa Provincia di Treviso che è tenuta ex lege a vigilarla e sorvegliarla. Muraro afferma che è falso dire che alla SEV di Padernello ci sono rifiuti tossico nocivi. Un decreto emanato nella primavera del 2003 dalla stessa Provincia di Treviso, il n.545/2003 del ’03/24/2003 relativo alla SEV di via Veccelli a Padernello di Paese, all’articolo 1, conferma la presenza di rifiuti classificati come “speciale tossico nocivo”; da notare che all’epoca del decreto, Muraro era a capo dell’Assessorato all’Ambiente dell’allora giunta Zaia, pertanto diretto referente del settore cave. Da altri documenti in nostro possesso, redatti dalla Polizia Giudiziaria, risulta che alla SEV di Via Vecelli a Padernello di Paese, oltre ad essere stata riscontrata la presenza illegale di rifiuti “tossico nocivi” smaltibili nelle sole discariche tipo 2C (Discariche per soli rifiuti Tossico nocivi) è stata rilevata addirittura presenza di rifiuti “Pericolosi”. Sulla questione, nei vari documenti in nostro possesso inerenti agli atti pubblici, documentazione peraltro fornita dalla Provincia di Treviso, si attesta la presenza di rifiuti tossico nocivi e speciali, ovvero rifiuti non conformi, ma non vi è menzione di rimozione di tutti i rifiuti tossico nocivi. È opinione del tutto personale di Muraro asserire poi che i rifiuti di amianto presenti alla SEV non possano essere considerati nocivi, quando la letteratura medico-scientifica ha versato oramai fiumi d’inchiostro sulla pericolosità e cancerogenicità correlata alle fibre di amianto – basti citare il recente Congresso dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) in cui il Prof. Aldo Canessa, esperto delle malattie legate all’amianto, ha affermato che il peggio deve ancora venire. “Ci aspettiamo un picco di morti fra pochi anni”, mentre “Ogni anno in Italia – ha detto il prof. Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova – muoiono più di 3mila persone che sono state in contatto con l’amianto: 1000 per mesotelioma, il tumore primario della pleura; 1500 per tumore polmonare; il resto per tumori in altre parti del corpo”. Muraro afferma che l’amianto arrivato presso la SEV poteva essere stivato, a norma di legge, come rifiuto inerte e che la provincia ha sempre rispettato le condizioni delle normative vigenti. Mi permetto di ricordare a Muraro che l’autorizzazione della Provincia di Treviso, rilasciata proprio alla discarica SEV, la n. 100/2000 del ’02/16/2000, all’articolo 2 lettere f) ed h) prevedeva che i rifiuti contenenti amianto fossero coperti quotidianamente da almeno 20 centimetri di terreno. La Provincia invece, dopo la chiusura della discarica, ha lasciato che i rifiuti contenenti amianto rimanessero scoperti e a contatto dell’aria per due anni e mezzo, con i contenitori rotti ed a brandelli, ovvero in una condizione ben peggiore di quella che si sarebbe avuta qualora i rifiuti fossero rimasti sui tetti dov’erano in origine. All’epoca del rilascio della suddetta autorizzazione l’assessore di riferimento per le discariche era sempre Muraro, assessore all’Ambiente. Il presidente Muraro afferma poi che se ci sono discariche abusive si deve interessare la Magistratura. Concordo pienamente e con me i fatti, tanto che la Magistratura si è già interessata ai rifiuti non conformi presenti a Paese proprio nella discarica SEV di Padernello. In merito a questa indagine della Procura della Repubblica di Venezia non sappiamo però se la Magistratura si sia mai interessata anche ai mancati controlli nella discarica SEV da parte degli enti preposti. Lo stesso sindaco Valerio Mardegan, nell’ottobre del 2005, ovvero a discarica chiusa, ha fatto sapere a mezzo stampa che il comune di Paese si costituirà parte civile nel processo contro la SEV per i danni dovuti allo smaltimento di rifiuti tossici. Il presidente Muraro afferma che gli uffici della Provincia hanno inoltrato la richiesta per ottenere le fidejussioni utili alla bonifica della SEV. A questo punto devo chiedere a Muraro, dando una notizia che finora avevamo preferito tenere riservata per evitare di puntare nuovamente l’indice contro la Provincia, se sia al corrente che la società di cauzioni San Remo, che avrebbe dovuto ex lege garantire il pagamento di 2.616.120 euro per la bonifica della SEV, è fallita da più di sei mesi (Il ’06/28/2007 è stato dichiarato il fallimento dal Tribunale di Genova con curatore il dott. Vittorio Rocchetti e giudice delegato la dott.ssa Daniela Canepa). Il Presidente Muraro ha sollevato il problema del presunto vuoto legislativo, al quale aveva già fatto recentemente riferimento l’assessore all’Ambiente Ubaldo Fanton, a motivazione della difficoltà nel riscuotere le Fidejussioni dalla San Remo. Dissentiamo da tale affermazione. Non esiste alcun “vuoto legislativo”, semmai l’esatto contrario, dato che, proprio in materia di fidejussioni, è stata addirittura la Giunta Regionale del Veneto, con delibera n. 2528 del 14 luglio 1999, ad imporre alle amministrazioni pubbliche di accettare solo fidejussioni da Banche o da Compagnie di assicurazioni. La Provincia di Treviso ha accettato la fidejussione della San Remo, che non è né una Banca e neppure una Compagnia di assicurazione, bensì una Società di cauzioni, il tutto in totale inosservanza alla delibera regionale. Mi chiedo poi se Muraro fosse per caso a conoscenza del fatto che la società San Remo era già stata implicata in cause legali, balzate in passato più volte alla cronaca, proprio per aver emesso fidejussioni a favore di Enti pubblici, senza esserne autorizzata. Mi chiedo ancora se Muraro, quando la Provincia di Treviso ha accettato le fidejussioni a garanzia della rimozione dei rifiuti non conformi, avesse valutato le affermazioni degli amministratori della ditta SEV che minacciavano la bancarotta se non avessero ottenuto la proroga dell’autorizzazione a conferire amianto nella discarica SEV (come risulta da documenti in nostro possesso indirizzati alla Provincia di Treviso). Anche in questo caso all’epoca dei fatti l’assessore competente era sempre Muraro. Mi stupisce poi il fatto che Muraro intende denunciare il Sindaco di Paese, che nel corso dell’intervista a RAI UNO si è preoccupato soprattutto di tutelare gli enti responsabili delle discariche. Infatti, ha ribadito che tutte le discariche sono autorizzate e che, se la popolazione soffre, è anche a causa dell’enfatizzazione del problema: cosa avrebbe potuto dire di meglio per tutelare la Provincia? Che a Paese non ci sono discariche e che a Paese non ci sono cave? Muraro ha poi affermato di aver dato mandato ai suoi legali affinché richiedano alla RAI il servizio incriminato; se Muraro ce lo avesse chiesto glielo avremmo dato ben volentieri noi, a costo zero, evitando inutili spese di denaro pubblico; a tal proposito invito Muraro a visitare il nostro sito www.paeseambiente.org e a cliccare la scritta RAIUNO TV 9-12-2007 su Paese che si trova sulla homepage in basso a sinistra; gli apparirà il servizio completo della RAI registrato e poi pubblicato su You tube dall’amico Maurizio dei Grillitreviso. Chiedo infine al Presidente della Provincia di rispondere alle 11 domande fatte da Paeseambiente all’Assessore all’Ambiente Ubaldo Fanton, tutt’ora inevase, riguardanti specifici aspetti della gestione della discarica SEV, talvolta anche preoccupanti per la salute dei cittadini di Paese, Morgano e Quinto che vivono nella zona della discarica, riportate nel nostro comunicato stampa del 6 dicembre 2007 (Cf. “Comunicati e Lettere – Archivio 2007” su www.paeseambiente.org). A questo punto ritengo indispensabile che della vicenda delle discariche di Paese ed in particolare della discarica SEV di Padernello si interessi presto sia la Magistratura penale che la Magistratura contabile. Una precisazione corre d’obbligo sulle dichiarazioni di Muraro per precisare che il sottoscritto non ha mai dipinto come dei banditi i cittadini trevigiani bensì le persone che hanno mancato di rispetto al territorio trevigiano, quindi all’intera sua popolazione, lucrando impunemente e lasciando alla Provincia, ovvero a tutti noi contribuenti, Muraro compreso, il conto da pagare. Voglio aggiungere infine che Paeseambiente mette a disposizione dei media tutti i documenti che confermano ogni affermazione contenuta in questa lettera. Andrea Zanoni – Presidente di Paeseambiente

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