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DISCARICA DEI RIFIUTI TOSSICONOCIVI E DELLE FIDEIUSSIONI MILIONARIE DISSOLTE AL VENTO: PAESEAMBIENTE SCRIVE AL CURATORE FALLIMENTARE DELLA SEV PER CHIEDERE DI NON DISTRIBUIRE IL DENARO INCASSATO UTILIZZANDOLO PER LA BONIFICA DEL SITO. ANDREA ZANONI PRESIDENTE DI PAESEAMBIENTE PROMETTE BATTAGLIA CONTRO L’EVENTUALE RIAPERTURA DELLA DISCARICA.

In vista dell’asta pubblica del prossimo 4 marzo 2008 (Cf. comunicato su www.paeseambiente.org del 20 febbraio 2008), nella quale verrà posta in vendita la discarica ex Sev (Servizi Ecologici Veneti del gruppo Brignoli) di Padernello di Paese, dove si trovano alcune colline di rifiuti tossiconicivi e/o speciali e/o pericolosi e di amianto, Paeseambiente ha preso carta e penna scrivendo al Curatore Fallimentare, il dott. Guido Zanin, per chiedere che le risorse finanziarie a disposizione vengano utilizzate prioritariamente per la bonifica delle discariche e dei siti lasciati pericolosamente incustoditi dalla SEV (tra le quali anche la Tiretta di Padernello e l’impianto di rifiuti di Motta di Livenza). L’istanza formale trasmessa con raccomandata ar (CF. lettera in allegato), indirizzata per conoscenza anche al Giudice delegato per il fallimento Dott. Alberto Valle, al presidente della Provincia Leonardo Muraro, al sindaco di Paese Valerio Mardegan e alla Procura della Repubblica, chiede al curatore fallimentare di non procedere alla ripartizione dell’attivo a favore della massa dei creditori sino a quando tutti gli impianti e discariche in custodia del curatore fallimentare non saranno bonificati. La richiesta di Paeseambiente si basa anche su recente giurisprudenza di merito nella quale viene affermato il principio che “gli interessi meramente economici della massa dei creditori – necessariamente – cedono il passo dinanzi alle più meritevoli esigenze di tutela della salute dei cittadini, a rischio per l’esposizione alle polveri di amianto” (Cf. ordinanza del Tribunale di Cosenza – Seconda Sezione Penale – Riesame in data 30 gennaio 2008 (in allegato) e sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 22826 del 2007). Un pronunciamento che calza a pennello con la situazione della discarica di via Veccelli, dove per anni sono stati esposti al vento migliaia di metri cubi di rifiuti di amianto con le protezioni a brandelli e dove restano esposte al vento ancor oggi le colline di rifiuti arrivati a Paese illegalmente (Cf. fotografie pubblicate su www.paeseambiente.org allegate ai comunicati dell’11 febbraio 2008 e del 28 novembre 2007). Con l’asta di vendita della discarica di via Veccelli sembra concretizzarsi la spaventosa possibilità di pagare la bonifica con l’arrivo di nuovi rifiuti; questo ci pare irrealizzabile anche sotto un profilo tecnico- normativo perché ci sono abitazioni a circa 80 metri dalla discarica ed il sito si trova in un’area che appartiene all’ambito della zona di ricarica degli acquiferi. Inoltre, la discarica è priva di protezione di contenimento sulle pareti e sul fondo come risulta dal progetto redatto il ’01/13/1999 da un noto professionista di Paese, approvato dalla provincia con d.p.p. n. 52/1999 del ‘2/17/1999. Abbiamo chiesto al curatore fallimentare di impiegare i soldi a disposizione per bonificare la discarica SEV di via Veccelli e di monitorarne le fibre di amianto, di pagare l’intervento di messa in sicurezza della provincia sui rifiuti di amianto di questa discarica, di pagare le bollette dell’ENEL della discarica Tiretta di Padernello – ha commentato Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente – ciò in forza di recenti pronunciamenti della magistratura penale che sanciscono che prima vengono gli interessi della salute dei cittadini e poi quelli economici dei creditori. Chi dovesse acquistare quella discarica nella speranza di conferirvi altri rifiuti dovrà fare i conti con la popolazione di Paese e con un’amministrazione Comunale che per coerenza dovrebbe ricorrere contro ogni nuovo decreto di autorizzazione di discarica o contro ogni atto di voltura delle autorizzazioni attuali ai nuovi compratori. Chiediamo quindi al sindaco di impegnarsi pubblicamente in questo senso. Noi di Paeseambiente nel caso di riapertura della discarica saremo pronti a dare filo da torcere.

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