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NESSUNO VUOLE COMPRARE LA DISCARICA DEI RIFIUTI TOSSICONOCIVI, SPECIALI E PERICOLOSI DI PAESE. L’ASTA DI VENDITA VA DESERTA E UNA NUOVA ASTA SI TERRA’ L’11 MARZO 2008. PAESEAMBIENTE: SIAMO SOLLEVATI DAL FATTO CHE BIASUZZI NON HA ACQUISTATO QUESTA DISCARICA.

L’asta in programma il 4 marzo 2008, presso il Tribunale di Treviso, per la vendita della discarica dei rifiuti tossico nocivi, speciali e pericolosi ex SEV del Gruppo Brignoli (Cf. bando dell’asta su www.paeseambiente.org Comunicato del ’02/20/2008) situata a Padernello di Paese (TV) in via Veccelli è andata deserta. Nessun acquirente si è fatto avanti per questa discarica colma anche del micidiale amianto e nota per le fidejussioni milionarie dissolte al vento. Fabio Biasuzzi, titolare della cava adiacente la discarica, nei giorni scorsi, aveva già annunciato di non essere interessato all’acquisto. Il prezzo di base per acquistare l’intero lotto partiva da 44.000 euro, ma sull’affare gravava una onerosa fidejussione da 2,6 milioni di euro che il compratore avrebbe dovuto sottoscrivere per smaltire i rifiuti tossico nocivi, speciali e pericolosi presenti illegalmente nella discarica. L’affare avrebbe avuto un tornaconto economico solo con la riapertura del sito per il conferimento di nuovi rifiuti, tali da garantire le entrati utili per avere un profitto. L’asta è stata quindi rinviata all’11 marzo prossimo. Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente ha commentato: Condivido il monito del sig. Fabio Biasuzzi, riportato in questi giorni dalla stampa locale, secondo il quale, per questi impianti “le autorizzazioni vanno date a ditte di provata capacità”. A questo proposito ci sentiamo sollevati dal fatto che la Biasuzzi non abbia partecipato all’asta, visti i precedenti non confortanti relativi alla discarica per inerti di via Morganella a Ponzano Veneto, confinante con Castagnole, che ha visto lo stesso Fabio Biasuzzi e il responsabile della discarica, Emilio Tonellato, condannati nel 2005 dal giudice Silvio Maras del Tribunale di Treviso ad una sanzione pari a 6.456 euro per i rifiuti non conformi rinvenuti dal Corpo Forestale dello Stato nella predetta discarica.

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