ANDREA

ZANONI

Europee 2024

Cerca

Zanoni: «Il Parco dello Stelvio non è merce di scambio elettorale».

Le associazioni ambientaliste hanno lanciato l’allarme per uno smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio e chiedono al più presto la nomina del Consiglio direttivo al Ministro dell’Ambiente. L’eurodeputato Andrea Zanoni afferma: «L’area deve restare unita e diventare una realtà europea».

 

Il Parco dello Stelvio deve rimanere unito. Per questo, dal 2010, si sono mobilitate Italia Nostra, WWF, Cipria Italia, Legambiente, Mountain Wilderness Italia, Legambiente, Touring Club, Club alpino Italiano e la Federazione pro Natura e la LIPU. Le associazioni hanno cercato di arginare i danni del decreto del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2010 che, di fatto, ha smembrato l’area protetta. Il 30 novembre dello stesso anno la Commissione dei Dodici aveva approvato una norma per la soppressione del Consorzio del Parco.

 

Il Presidente della Repubblica non ha firmato il decreto impedendone l’entrata in vigore. La mancata approvazione del Capo di Stato è stata giustificata dalla mancanza d’intesa con la Regione Lombardia e dal contrasto con la legge nazionale sulle aree protette. Da allora, però, le associazioni ambientaliste denunciano una paralisi del Parco con il mancato rinnovo degli organi collegiali decaduti.

 

La nomina del Consiglio Direttivo, venuto meno il 26 dicembre 2010, spetta al Ministero dell’Ambiente che, nonostante le richieste delle associazioni, non ha ancora provveduto. L’eurodeputato e membro della Commissione Envi, Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare, Andrea Zanoni ha affermato: «Sarebbe criminale trasformare la questione “Stelvio” in una merce di scambio elettorale. La decisione dello scioglimento del Consorzio di gestione è stato un regalo al Presidente della Provincia di Bolzano. Lo smembramento del Parco, con la spartizione tra le Province autonome di Trento e di Bolzano e la Regine Lombardia non ha nessuna ricaduta positiva. È stato messo in crisi un tassello fondamentale delle aree naturali protette che compongono il sistema sovranazionale delimitato dalla Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi. L’Italia ha ratificato questa convenzione con una propria legge nel 1999 come gli altri Stati dell’arco alpino».

 

Proprio guardando alle conseguenze della decisione di modificare l’assetto unitario che il Parco dello Stelvio ha dal 1935, anno della sua istituzione, Zanoni ha sottolineato: «L’affidamento delle competenze alle Province autonome ed alla Regione Lombardia in collaborazione con i Comuni potrebbe comportare pericoli per l’ambiente, come uno sfruttamento del suolo irrazionale e la possibilità di aprire alla caccia vista la pressione che i cacciatori sanno esercitare sugli enti locali. Senza pensare al grave precedente che si verrebbe a creare».

 

Zanoni non esorta solo a mettere fine a questa situazione di paralisi con le necessarie nomine collegiali e ad allontanare definitivamente lo spettro dello smembramento, ma invita a lavorare in modo concreto per l’ambiente: «È necessario confrontarci con l’Europa per riuscire a far entrare il Parco dello Stelvio in un’area di rilevanza transnazionale. Dobbiamo creare un Parco europeo che, per gli obiettivi di conservazione, sia un tutt’uno con il parco svizzero dell’Engadina e che venga inserito in un progetto più ampio di protezione che possa toccare anche i parchi dell’Adamello – Brenta, Alpi Orobie Valtellinesi e Orobie Bergamasche».

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
Email stampa@andreazanoni.it
Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04
Tel (Italia) +39 0422 59 11 19
Sito www.andreazanoni.it
Twitter Andrea_Zanoni

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa