E’ stata approvata la nuova politica comune della pesca dell’UE attraverso una riforma radicale, dopo che i negoziatori dei Governi europei e il Parlamento Europeo hanno raggiunto un accordo a Bruxelles alle 3.20 del mattino di giovedì 30 maggio
I punti chiave della nuova politica prevedono l’obbligo giuridico per i pescatori di sbarcare il pesce catturato e di ridurre gli scarti, nonché piani di gestione a lungo termine per la conservazione delle riserve ittiche che coinvolgono i pescatori stessi e scienziati qualificati, così da individuare pratiche adeguate alle condizioni locali; inoltre, più in generale, tutto il processo verrà fortemente regionalizzato.
Il nuovo pacchetto di riforme richiede che la politica comune della pesca, e questo per la prima volta, rispetti le politiche ambientali e gli obiettivi dell’Unione europea, tra cui la Direttiva quadro sulla strategia marina, la Direttiva Uccelli e la Direttiva Habitat.
E’ peraltro previsto che i futuri accordi di pesca con i paesi terzi debbano rispettare i principi democratici propri dell’UE e i diritti umani.
Sul fronte dell’applicazione della riforma, si dovrà necessariamente redigere un quadro UE per il controllo, l’ispezione e l’esecuzione della politica, così da promuovere la cooperazione per individuare le sanzioni più efficaci, proporzionate e dissuasive volte a contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
I sostenitori dell’accordo affermano che esso apre la strada per la ricostruzione degli stock ittici in Europa e per la riduzione degli scarti di milioni di tonnellate di pesce ogni anno.
L’obbligo di sbarcare tutto il pesce pelagico, come lo sgombro, avrà inizio a partire dal 1° gennaio 2015. Altre riforme, che devono ancora essere approvate formalmente da Ministri e Deputati, saranno introdotte gradualmente negli anni successivi.
Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, ha descritto l’accordo come un importante passo avanti che potrebbe promuovere nuove pratiche di pesca sostenibili.
“Il nostro trattamento dei mari europei è stata una disgrazia” ha specificato Zanoni, “la pesca eccessiva ha distrutto i posti di lavoro di decine di migliaia di pescatori e ci ha lasciato dipendenti dalle importazioni per oltre la metà del pesce che mangiamo. Ma abbiamo imparato la lezione“.
“In tutta Europa vi è un forte desiderio ora di dare ascolto agli scienziati, di ricostituire gli stock di pesce, di tagliare gli scarti, e dare alla nostra industria della pesca di un futuro migliore. Questo non è un accordo perfetto, ma è un grande passo nella giusta direzione.” ha concluso Zanoni.
Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni
Email stampa@andreazanoni.it
Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04
Tel (Italia) +39 0422 59 11 19
Blog www.andreazanoni.it
Twitter Andrea_Zanoni
Facebook Andrea Zanoni
Youtube AndreaZanoniTV