Tra la pioggia di rabbia e indignazione generale di fronte alla foto del povero capriolo sfigurato da un bracconiere nel Parco del Ticino, mi hanno sorpreso i commenti irriverenti di qualche cacciatore che anche su un simile strazio è riuscito a difendere il proprio “sport” e a mettere in dubbio l’autenticità di questa immagine.
In allegato il comunicato stampa ufficiale del Parco del Ticino e un’altra foto del povero animale soppresso (sconsiglio la visualizzazione per le persone particolarmente sensibili).
Visto che a mio avviso certe affermazioni sono o folli o in mala fede, ho deciso di pubblicare anche una seconda immagine inedita che ho richiesto e ricevuto direttamente dalle guardie del Parco del Ticino che ritrae il povero animale soppresso dopo il ritrovamento.
Per non lasciare altri dubbi voglio qui pubblicare anche il testo della mail ed il comunicato del Parco su questo agghiacciante ritrovamento.
Come potete leggere le guardie mi hanno confermato che le ferite riportate erano tali e gravi da rendere impossibile ogni cura per la ricostruzione del volto dell’animale.
Mi scuso per la crudezza di questa foto, ma di fronte all’irresponsabile sfrontatezza di questi cacciatori, mi sembra doveroso, anche se duro, mostrare cosa vuol dire sparare e ferire un povero animale.
Andrea Zanoni