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ANDREA ZANONI, PRESIDENTE DI PAESEAMBIENTE, REPLICA ALLE DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE PROVINCIALE STEFANO BUSOLIN, IN MERITO ALLA DISCARICA DI AMIANTO DI PAESE.

Stefano Busolin, consigliere comunale a Paese della Lega Nord e assessore allo Sport, Caccia e Piano strategico della giunta monocolore leghista della provincia di Treviso, è intervenuto pubblicamente (Cf. articolo del Gazzettino del ’06/10/05), sulla questione della discarica di amianto di Paese, autorizzata proprio dalla provincia di Treviso, accusando il sindaco di Paese di non assumersi le proprie responsabilità di amministratore e di non saper prendere una posizione in merito. Proprio Busolin, essendo un assessore della giunta provinciale di Treviso, risulta uno dei “responsabili politici” dell’apertura di questa seconda discarica di amianto a Paese, la più grande d’Europa, in un Comune, già afflitto da gravissime emergenze ambientali, con quattro discariche inquinanti, un sito industriale da bonificare, le due discariche di amianto; problematiche che entro poco andranno, quasi tutte, a gravare sulle tasche di tutti i cittadini, sia di Paese che della provincia di Treviso a causa delle bonifiche che dovranno essere effettuate per legge (per bonificare una sola discarica servono dai 10 ai 30 milioni di euro finanziati con fondi pubblici). Giova poi ricordare che il sindaco di Paese ha già assunto pienamente ed apertamente le proprie responsabilità, prendendo una netta posizione di contrarietà alla discarica del cancerogeno ricorrendo al TAR contro l’autorizzazione della provincia di Treviso, ricorso voluto fortemente dai cittadini di Paese. Busolin non dovrebbe dimenticare di essere stato eletto con i voti dei cittadini di Paese, contrari a nuove discariche sul loro territorio, preoccupati dalle attuali, future e molteplici ripercussioni ambientali della nuova discarica, compresa quella del considerevole aumento del traffico di mezzi pesanti a Castagnole e delle probabili future ripercussioni anche economiche sulle loro tasche per le bonifiche degli inquinamenti in atto. Perciò chi non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità è proprio Busolin, che in veste di amministratore provinciale non ha fatto nulla e non fa nulla per difendere il territorio di Paese dall’invasione di ingenti quantità di materiali altamente cancerogeni come l’amianto, circa 460.000 metri cubi pari a circa 500 milioni di chili, provenienti in maggior parte addirittura da fuori regione, non ricompensando così la fiducia datagli a suo tempo dai paesani.

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