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Aria avvelenata a Pederobba (TV), perché all’Ue non sono stati forniti i dati?

Il Commissario Ue all’Ambiente risponde ad Andrea Zanoni (IdV) sull’inquinamento dell’aria a Pederobba (TV): “La Commissione non ha ricevuto indicazioni in merito”. Zanoni: “Che fine ha fatto lo studio ARPAV del 2010?Ci vuole chiarezza in nome della salute dei cittadini“.

 

Com’è possibile che nelle relazioni presentate dalle autorità italiane a Bruxelles sulla qualità dell’aria a Pederobba non ci sia traccia dello studio ARPAV del 2010 che rivelava valori di concentrazione di benzo(a)pirene sensibilmente superiori al limite previsto dalla normativa?“. Se lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, leggendo la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione sull’inquinamento dell’aria a Pederobba (Treviso) dovuto anche alla combustione di ingenti quantità di pneumatici e pet-coke nel locale cemento.Ad ogni modo l’associazione Arianova ha provveduto a inviare con urgenza alla Commissione europea tutti i dati ufficiali relativi all’inquinamento dell’aria a Pederobba. Staremo a vedere“.

 

Zanoni: “Delle due l’una: o i dati dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e protezione Ambientale del Veneto sono sbagliati, ipotesi che scarterei, o semplicemente alla Commissione europea non sono stati forniti questi dati per nascondere l’evidenza, ovvero gli effetti delle numerose fonti inquinanti in funzione nella zona, come l’ottavo cementificio per emissioni di CO2 in Italia, un massiccio utilizzo di pesticidi in agricoltura e presto due cogeneratori a biomasse“. “Il Commissario Ue ricorda che è già aperta nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione presso la Corte per il mancato rispetto dei valori limite di PM10 in diverse zone di valutazione della qualità dell’aria e per svariati anni“.

 

L’Eurodeputato, conclude esprimendo “sconcerto per l’approvazione da parte della Regione Veneto nel giugno 2012 dell’autorizzazione alla costruzione di due cogeneratori a biomasse senza tenere in considerazione che questa decisione non può che peggiorare ulteriormente la situazione ambientale già fuori norma“.

 

Zanoni appoggia l’iniziativa del comitato Arianova che ha organizzato per questa sera (14 novembre alle ore 20.45) un’assemblea con la popolazione nella sala riunioni del municipio di Pederobba, per parlare delle future azioni da intraprendere per proteggere la salute dei cittadini.

 

BACKGROUND

 

Lo studio effettuato dall’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Veneto ARPAV a Pederobba sugli inquinanti nell’aria ha stabilito che i valori di concentrazione di benzo(a)pirene superano di quasi il 60 per cento il limite previsto dalla normativa, ovvero 1,7 ng/mc contro il limite di 1,0 ng/mc.

 

Nel dicembre 2012, il cementificio di Pederobba ha ottenuto dalla Provincia di Treviso l’Autorizzazione integrata ambientale AIA senza che sia stata valutata l’ubicazione dello stabilimento nell’alveo del fiume Piave, a confine con un’area SIC e ZPS della Rete Natura 2000, e senza ridurre la quantità di rifiuti bruciati o miscelati al cemento.

 

Nel giugno 2012, la Regione Veneto ha autorizzato due cogeneratori a biomasse, uno alimentato a olio di colza da 999 kw di potenza e uno a legno e tralci di vite da 490 Kw.

 

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