Atto intimidatorio in Consiglio comunale: solidarietà a Follesa

L’interpellanza sulle torrette di caccia fuorilegge a Trissino (VI) dell’esponente di minoranza, è stata accolta da un esercito di cacciatori, chiamati a raccolta dall’Assessore cacciatore. L’Eurodeputato IdV, Andrea Zanoni «I cacciatori hanno ormai toccato il fondo: rispettino le leggi come tutti i cittadini»

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Trissino (Vicenza), Massimo Follesa, della lista civica “Cittadini attivi Trissino anch’io”, ha presentato un’interpellanza sull’irregolarità e sulla pericolosità delle altane di caccia. Con il suo intervento l’esponente di minoranza chiedeva solo il rispetto delle norme in materia edilizia e di sicurezza pubblica.

L’Assessore ai Lavori Pubblici, Davide Faccio, che è anche Presidente del circolo locale di Federcaccia ha fatto trovare un comitato di accoglienza al consigliere Follesa. Faccio, in vista della seduta consiliare, ha convocato i cacciatori della sua associazione e delle altre presenti in città presumibilmente proprio per intimidire Follesa prima e durante la discussione.

 

Trissino è uno dei Comuni della Valle dell’Agno, in cui si sono concentrati i controlli effettuati dal Corpo Forestale dello Stato nella Provincia di Vicenza. I forestali avevano rilevato la presenza di capanni ed altane abusivi, facendo partire le relative denunce per i proprietari non rispettosi della legge. Proprio per fermare i controlli della Forestale, Pdl e Lega Nord sono riusciti a far approvare la Legge Regionale 25 del 6 luglio 2012 che ha modificato la legge sulla caccia 50 del 1993. Hanno previsto, infatti, la liberalizzazione degli interventi edilizi finalizzati all’attività di caccia, con semplificazioni delle procedure amministrative: basta una comunicazione al Comune per le cosiddette altane di caccia che in realtà sono manufatti potenzialmente permanenti.

 

Negli scorsi giorni il Gruppo di Intervento Giuridico onlus ha inviato una segnalazione sull’opportunità di ricorso alla Corte Costituzionale, al Ministero e al Capo del Dipartimento per i rapporti con le Regioni e la Coesione territoriale. Nel documento, l’associazione ha evidenziato che le disposizioni venete sono in contrasto con l’articolo 127 della Carta Costituzionale per lesione delle competenze legislative statali costituzionalmente garantite.

 

Intanto l’Assessore regionale, Elena Donazzan, prima firmataria della modifica di legge, ha avvisato che scriverà al Procuratore di Vicenza perché smentisca l’atteggiamento degli Uffici Giudiziari vicentini che non riconoscerebbero la normativa regionale in tema di appostamenti di caccia e che terrebbero atteggiamenti rigidi e colpevolisti.

 

Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare ha affermato: «L’Assessore Donazzan non può cercare di intimidire i magistrati a cui va il mio pieno rispetto. Confermo che scriverò al Presidente Mario Monti affinché la Legge regionale venga impugnata dal Governo: una leggina veneta non può eliminare le sanzioni penali previste a livello statale. L’atteggiamento tenuto nel Consiglio Comunale di Trissino, in particolare dall’Assessore e Presidente della Federcaccia locale Davide Faccio, dimostra che i cacciatori sono al capolinea: con Lega e Pdl in declino anche la lobby dei cacciatori dovrà rispettare la legge come fanno tutti i comuni mortali»

 

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