Volontari del CABS impegnati in un campo anti bracconaggio nel sud ovest della Francia accolti a fucilate dai bracconieri e cacciati dalla Gendarmerie. Zanoni (IdV): “Fatto gravissimo. Le autorità francesi facciano chiarezza. Denuncerò l’accaduto in Europa. Il prossimo campo in Francia ci sarò anch’io”
“Quello che è successo ai volontari del CABS in Francia è gravissimo. Non solo sono stati accolti a fucilate in aria, inseguiti e fatti forare le gomme dell’auto dai bracconieri della zona, ma le stesse autorità francesi, invece che difenderli, li hanno messi alla porta con tanto di foglio di via”. Duro il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e vice presidente dell’intergruppo Benessere degli animali al Parlamento europeo, pronto a denunciare l’accaduto in Europa. “La gendarmerie francese, invece di punire i bracconieri, colpevoli di atti intimidatori nei confronti dei volontari del CABS, hanno accompagnato alla frontiera gli animalisti intimandoli di non tornare più in Francia”.
È appena terminato il secondo campo CABS (Committee Against Bird Slaughter, associazione tedesca molto impegnata in campo anti bracconaggio anche a Cipro e Malta) per la protezione degli ortolani nella regione de Le Landes, sul Golfo di Biscaglia, in Francia. I volontari hanno denunciato l’assurdità della situazione in cui una specie protetta e fortemente minacciata come l’ortolano è cacciata sistematicamente con l’assenso non scritto ma ufficiale delle autorità francesi. Gli 8 volontari tedeschi e italiani hanno rinvenuto in nove giorni 27 siti attivi riuscendo a disattivare ben 679 trappole (le cosiddette “matoles”) liberando 80 ortolani, che sarebbero stati poi rivenduti a 150 euro l’uno nei ristoranti. “Quest’anno la situazione è persino peggiorata rispetto all’anno scorso”, riferiscono i volontari.
Quello che è peggio è che i volontari denunciano “il beneplacito delle autorità”, tant’è che le loro segnalazioni alla vicina stazione della Gendarmeria di Aire-sur-l’Adour e di Tartas sono state sistematicamente ignorate. Intervenuti da soli, i volontari sono stati presi a fucilate e circondati dai bracconieri. Arrivata la Gendarmeria, i volontari sono stati invitati ad allontanarsi e successivamente hanno ricevuto foglio di via dal prefetto e invitati a non tornare l’anno prossimo, pena l’incarcerazione.
“Ci troviamo di fronte non solo ad una violazione ambientale vista la caccia ad una specie protetta ma anche ai diritti civili di cittadini europei innocenti messi alle porte di uno Stato dell’Unione europea senza aver commesso alcun reato – attacca Zanoni – E’ mia ferma intenzione denunciare l’accaduto alla Commissione europea con un’interrogazione parlamentare. Inoltre mi rivolgo alle autorità francesi, e in primis al governo socialista di François Hollande, affinché faccia chiarezza su questo grave episodio di inciviltà”.
“Per quanto riguarda il bracconaggio, mi unisco all’appello di Allain Bourgrain Dubourg, presidente della Ligue pour la Protection des Oiseaux LPO, quando parla di problema europeo, dal momento che questa specie è addirittura incluso nella lista rossa IUCN”, conclude Zanoni che promette: “Il prossimo campo anti bracconaggio in Francia ci sarò anch’io”.
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