“La Commissione sta ancora valutando il caso specifico richiamato dall’onorevole deputato” sui frequenti casi di bracconaggio nel delta del Po “e terrà conto delle nuove informazioni contenute nella presente interrogazione scritta” denunciati dal WWF Rovigo. Questa è la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik alla seconda denuncia di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell’Intergruppo sul Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, sui continui casi di caccia illegale nell’area registrati nel Delta del Po. Zanoni: “Si profila una bella bastonata per le ripetute violazioni alla direttiva Ue Uccelli in un’area dallo straordinario valore faunistico”.
Il Commissario Ue aggiunge che “la Commissione sta valutando altri casi legati alla mancata applicazione della direttiva Uccelli 2009/147/CE in relazione all’uccisione, alla cattura e al commercio illegali di uccelli selvatici in Italia. Una volta concluse le sue valutazioni, la Commissione deciderà le azioni successive più opportune al fine di garantire il rispetto della direttiva Uccelli”.
“Nel caso del Delta del Po i volontari del WWF e della LIPU Rovigo continuano a registrare casi di caccia illegale in tutte le loro uscite di controllo. E le autorità locali non aiutano continuando a minimizzare il problema – spiega Zanoni – Parliamo di un’area eletta a territorio di sosta, riproduzione e svernamento da parte di numerose specie di uccelli migratori, in particolar modo acquatici, provenienti dall’Europa settentrionale e tutelata all’interno di Rete Natura 2000 quale Sito d’Interesse Comunitario SIC e Zona a Protezione Speciale ZPS ai sensi delle direttive Habitat 92/43/CEE e Uccelli 2009/147/CE”.
“Questi episodi di bracconaggio completano il quadro di aperta illegalità venatoria che fa dell’Italia un fuorilegge in Europa. Oggi il Commissario Ue all’Ambiente ribadisce che la Commissione è pronta a prendere le dovute misure per contrastare l’uccisione di uccelli selvatici in Italia. Già nel febbraio 2012 Potočnik mi aveva confermato di aver aperto un’indagine presso le autorità italiane sull’efficacia dei provvedimenti adottati per porre rimedio all’attività di bracconaggio nel Parco del delta del fiume Po”.
“Alle autorità italiane, comprese quelle locali della provincia di Rovigo, ricordo che l’Ue prevede che incombe a ciascuno Stato membro predisporre il sistema di protezione richiesto per prevenire il fenomeno del bracconaggio e prendere gli opportuni provvedimenti per contrastarlo là dove esiste”, conclude l’eurodeputato.
BACKGROUND
Giovedì 4 aprile 2013 Zanoni ha effettuato un sopralluogo nell’area del delta del Po insieme ai volontari della LIPU e del WWF Rovigo. VIDEO
In seguito alle varie denunce del WWF, LAC, LIPU e LAV, nel gennaio 2012 Andrea Zanoni aveva presentato un’interrogazione alla Commissione europea denunciando i gravi casi di caccia illegale a uccelli protetti e con mezzi fuorilegge nell’area naturale del Delta del Po. Il WWF, in tutti i sopralluoghi effettuati, ha sempre riscontrato molti bracconieri in azione che, sicuri dell’assenza di vigilanza, utilizzano metodi di caccia illegali e sanzionabili penalmente come registratori acustici con il richiamo delle anatre e armi semiautomatiche con caricatore contenente più cartucce del consentito. A questa interrogazione ne è seguita una seconda presentata l’11 giugno 2013.
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