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Caccia in deroga, Zanoni (PD): “I cacciatori in deroga non facciano le allodole”

Sergio Berlato chiama a raccolta i cacciatori in deroga sabato 25 gennaio. L’eurodeputato Andrea Zanoni: “La caccia in deroga è morta e sepolta. Berlato la sventola solo per fini elettorali. I cacciatori, come tutti i cittadini, devono rispettare le norme nazionale ed europee”

“Berlato continua a illudere i cacciatori sulla caccia in deroga che in realtà è morta e sepolta. I tempi sono cambiati, i cacciatori, come tutti i cittadini, devono rispettare le regole, rispettare le norme europee che sono fatte per tutelare la natura e la biodiversità e non per elargire regali impossibili ai cacciatori solo per dei tornaconti elettorali”. E’ il commento dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, alla manifestazione “I cacciatori del Veneto si mobilitano” indetta per sabato 25 gennaio in fiera a Vicenza.

 

“I cacciatori veneti che andranno a questa conferenza sono come i bambini che credono ancora a Babbo Natale o peggio come le allodole che si fanno attrarre dagli specchietti. Berlato, con iniziative come questa, vuol far vedere ai cacciatori la luna nel pozzo e purtroppo molti di loro sono convinti che la vedranno – attacca Zanoni – La verità è che la caccia in deroga in Veneto è illegale perché in violazione della direttiva Ue uccelli, d’altronde è da due anni che in Italia non si attua più la caccia in deroga e perché la stessa legge nazionale sulla caccia è stata modificata in questo senso”.

 

“Con una lettera ufficiale di qualche giorno fa (VEDI NOTE), la Commissione chiarisce che le pratiche venatorie tradizionali sono vietate dalla direttiva e basta, ovvero non è sufficiente affermare che a queste tradizioni non ci sono alternative per rendere lecito ciò che non lo è”. Insomma, conclude l’eurodeputato, “i cacciatori in deroga si mettano il cuore in pace, la caccia in deroga resterà per sempre solo un brutto ricordo. Invito i cacciatori veneti a non farsi trattare come delle allodole da Berlato e le sue associazioni venatorie amiche: la caccia in deroga è morta e sepolta”.

 

NOTE: Estratti dalla lettera di risposta a Zanoni di Ion Codescu  

 

“La Commissione continuerà a seguire la situazione in Italia per garantire la corretta applicazione dell’articolo 9 della direttiva Uccelli”.

 

“La Commissione ha inviato al Governo italiano una lettera nella quale si sottolinea che, nel caso in cui le Regioni italiane adottassero ulteriori deroghe illegittime senza che le autorità italiane intervengano in modo efficace e tempestivo, la Commissione si riserva il diritto di valutare la situazione alla luce delle sentenze della Corte di Giustizia Ue”.  

 

“Le deroghe devono rispettare tutte le condizioni previste dall’articolo 9 della direttiva Uccelli, anzitutto dimostrando l’assenza di altre soluzioni soddisfacenti che consentirebbero di evitare il ricorso alla deroga stessa e tenendo conto del fatto che, sulla base della giurisprudenza della Corte Ue, il desiderio di continuare pratiche venatorie tradizionali vietate dalla direttiva non può valere a dimostrare l’assenza di altre soluzioni (vedi punti 21 e 22 della sentenza nella causa C-10/96, ove la Corte Ue ha dichiarato che le abitudini inveterate dei cittadini non sono di per sé idonee a dimostrare l’assenza di altre soluzioni soddisfacenti)”.

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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