ANDREA

ZANONI

Europee 2024

Cerca

CENTINAIA DI CITTADINI DI PAESE SCRIVONO AL MINISTRO DELL’AMBIENTE PER CHIEDERE DI BLOCCARE LA DISTRUZIONE DEI CAMPI DOVUTA ALLA COSTRUZIONE DEI CAPANNONI INDUSTRIALI DELLE AZIENDE FLOROVIVAISTE. IL CASO DEL TROIAN DI PAESE È UN ESEMPIO DI COME QUESTE LEGGI RAPPRESENTINO UN PRIVILEGIO CONCESSO DA LEGISLATORI TROPPO ACCONDISCENDENTI ALLA LOBBY DEI FLOROVIVAISTI.

Oggi è partita la lettera raccomandata indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, On. Alfonso Pecoraro Scanio, firmata da centinaia di cittadini di Paese, per chiedere un intervento urgente in merito alle leggi regionali n. 19/99 e n. 11/04, in base alle quali oggi in Veneto si può edificare una vera e propria zona industriale in aperta campagna per costruirvi dei capannoni, impropriamente denominati serre, destinati alla produzione forzata di piante in vasetto, il tutto senza nessuna autorizzazione e senza nessun contributo da versare ai comuni competenti per territorio. Nella lettera, promossa da Paeseambiente, viene ricordato che le serre, oggetto di tali ingiustificati privilegi, hanno le seguenti caratteristiche: 1) estensioni anche di molti ettari di superficie, 2) altezze che superano gli 8 metri, 3) abbisognano di ampie zone coperte da cemento armato, 4) contengono uffici, servizi, magazzini, impianti tecnologici, 5) abbisognano di strade asfaltate ed ampi parcheggi, 6) sono autentici capannoni industriali muniti di potenti e rumorosi ventilatori, nonché di impianti per nebulizzare ingenti quantità di fitofarmaci e di prodotti chimici, 7) distruggono per sempre il terreno agricolo ed il paesaggio agrario, 8) non abbisognano che venga corrisposto nessun tributo. I cittadini hanno ricordato al Ministro dell’Ambiente che : 1) per qualsiasi intervento edilizio, il comune cittadino deve invece presentare un progetto e chiedere il rilascio della concessione edilizia, pagare gli oneri di urbanizzazione e rispettare tutte le prescrizioni; 2) grazie a queste leggi, oggi a Paese (TV) un’azienda agricola semplice ha cementificato oltre 100.000 metri quadri di campi con capannoni dedicati a serre e si presta ad edificarne altrettanti, il tutto in una zona di aperta campagna di alto pregio storico ed ambientale, considerata agricola dal PRG e dall’attuale PAT; 3) Tutto ciò comporta la distruzione di siepi e fossati, l’asporto definitivo dello strato fertile del terreno ed il degrado irrecuperabile di un’area mai più coltivabile; 4) Questa azienda ha da tempo presentato al comune un progetto preliminare per la costruzione di un inceneritore di rifiuti per la produzione dell’energia necessaria per condizionare gli enormi capannoni ad uso serra; 5) questa non è un’attività agricola ma un’attività industriale che si finge agricola per bruciare gli ultimi lembi del paesaggio verde scampato ai capannoni. Visti i precedenti nella lettera è stato chiesto espressamente al Ministro che i dati dei sottoscrittori non vengano in alcun modo resi noti al Gruppo Padana di Paese o a qualsiasi altro soggetto. Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente ha dichiarato: La questione delle serre di Paese non interessa solo il nostro comune ma il territorio di tutta la regione Veneto. Ci auguriamo che il Ministro Pecoraro Scanio intervenga presto per porre fine a questa grave ingiustizia che, grazie a legislatori locali troppo accondiscendenti alla lobby dei florovivaisti, permette di costruire delle zone industriali in aperta campagna, senza autorizzazioni e senza pagamento di oneri, il tutto senza la possibilità di intervento del comune.

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa