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Colate di cemento in vista ad Asolo (TV). Zanoni: «Si fermi lo scempio, ce lo chiede l’Europa. La Regione blocchi il PAT»

Mercoledì, il Consiglio Comunale di Asolo (TV) sarà chiamato a votare il nuovo Piano di Assetto del Territorio che prevede condomini, villette e capannoni per 350 mila metri cubi, proprio sotto la storica Rocca. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Mi unisco all’appello di cittadini, associazioni e alle minoranze del Consiglio Comunale. La Giunta, guidata dal Sindaco Loredana Baldisser, ha approvato un piano insostenibile e contrario alle indicazioni europee»

 

Mercoledì scorso, il vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica Federico Dussin di Asolo (TV) ha presentato in Commissione Urbanistica il nuovo Piano di Assetto del Territorio (PAT), approvato dalla Giunta guidata dal Sindaco Loredana Baldisser. Il Piano dovrà essere votato da Consiglio comunale in programma mercoledì 10 aprile, alle 20.30 a palazzo Beltramini, ma ha già riscontrato la contrarietà delle opposizioni, dei cittadini e delle associazioni ambientaliste. Se dovesse passare il vaglio del Consiglio, il documento approderà in Regione per l’approvazione definitiva.

 

Il Piano prevede colate di cemento per 350 mila metri cubi, l’equivalente di 700 villette, con nuove edificazioni ai piedi della Rocca. Nella zona industriale della frazione di Casella, il nuovo strumento urbanistico cambierà la destinazione d’uso da agricola a industriale, dando il via libera alla realizzazione di capannoni.

 

Tre mesi fa, il vicesindaco Dussin aveva presentato in Consiglio Comunale il progetto, fortemente contestato dalle minoranze, dell’ampliamento della Fashion Box Replay. All’inizio si parlava “solo” di 57 mila metri quadri.

 

La reazione allo sfregio di un territorio unico dal punto di vista ambientale e storico è stata immediata: cittadini, amministratori e rappresentati di associazioni ambientaliste si sono dati appuntamento domenica 8 aprile vestiti  con i colori della città, il bianco e il rosso, per una manifestazione.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, del gruppo ALDE, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Con scelte poco responsabili la Giunta vuole dare carta bianca a speculazioni edilizie e far sorgere sulle verdi colline di uno dei borghi più belli dell’Italia cattedrali di cemento. Se il PAT venisse approvato, l’area sarebbe devastata, perdendo un pezzo della sua unicità e investendo uno degli ultimi siti  paesaggistici di alto pregio storico. Mi unisco alla mobilitazione e sono solidale con cittadini e associazioni a difesa dell’ambiente».

 

In questi giorni si è mobilitato contro l’approvazione del PAT anche il popolo del web, lanciando una petizione online “In difesa di Asolo”, promossa dal gruppo di minoranza “Insieme per Asolo”  e poi rilanciata  dai cittadini,  che è già arrivata  a  quota 200  firme. La protesta vede partecipare anche voci illustri come lo scrittore Salvatore Settis e il critico Vittorio Sgarbi. Contro la cementificazione selvaggia ha annunciato battaglia anche il famoso sito “Eddyburg” che si occupa di urbanistica. Il fondatore, l’urbanista e scrittore Edoardo Salzano, che negli anni Ottanta è stato Presidente degli urbanisti italiani, ha subito accolto la petizione. Appoggio arriva anche dal Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa (CoVePa), che sul proprio sito Internet ha ripreso e rilanciato l’appello “In difesa di Asolo”.

 

«La Giunta di Asolo vuol vedere realizzato un progetto che cancella altri ettari di territorio imprimendo una nuova e profonda ferita all’ambiente e alla qualità della vita dei cittadini. La Regione Veneto non deve rimanere indifferente: Zaia, a fine agosto, aveva annunciato battaglia alla cementificazione selvaggia, prima promettendo una legge ad hoc e poi l’istituzione di un’apposita commissione. La Regione non può permettere uno sfregio di tale portata, contrario anche alle indicazioni dell’Europa: alle parole seguano ora i fatti».

 

A maggio scorso, il Parlamento europeo ha approvato la relazione Gerbrandy, con la quale ha dato chiare indicazioni alla Commissione europea per arrivare gradualmente entro il 2050 allo stop definitivo dell’edificazione e dell’asfaltatura di territorio agricolo e naturale.

 

 

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