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CON UNA ORDINANZA IL TAR DEL VENETO FA RIAPRIRE LA DISCARICA DI AMIANTO DI PAESE (TV).

Il TAR del Veneto con Ordinanza n. 200500823 del 12 ottobre 2005 ha accolto la domanda di sospensiva relativa al ricorso n. 1973/2005, proposto dalla società T.ER.R.A. s.r.l., del provvedimento del dirigente del Servizio ecologia e ambiente – Settore gestione del territorio della Provincia di Treviso, del 23 agosto 2005, n. 803/2005, con il quale era stata revocata l’autorizzazione allo smaltimento di rifiuti inerti contenenti amianto presso la nota discarica per rifiuti inerti sita in Comune di Paese. In sostanza, i giudici del TAR hanno fatto riaprire i cancelli di una delle discariche più grandi d’Europa. Torna utile ricordare che questa discarica è stata aperta grazie ad un’autorizzazione della provincia di Treviso, con Decreto n.843 del 21 ottobre 2004. Quindi nemmeno l’emendamento e l’interessamento degli onorevoli della Lega, Dozzo e Stiffoni, sono riusciti a bloccare questo mostro cancerogeno, autorizzato in un’area popolatissima del comune di Paese. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, ha così commentato la notizia dell’ordinanza del TAR: Da parte dei giudici del TAR non mi sono mai aspettato nulla di buono, perché ci sono troppi precedenti, dove i giudizi del TAR sono stati sconfessati clamorosamente in appello dal Consiglio di Stato. Quello che mi pare incredibile, è che la legge non sia riuscita a bloccare la discarica di Paese, anzi il risultato è che tutte le discariche di amianto d’Italia sono state chiuse, mentre questa resta l’unica aperta. Tradotto in pratica Mosole farà affari d’oro, perché adesso, di fatto, ha il monopolio e a Paese potrà arrivare materiale cancerogeno anche dalla Sicilia. Complimenti a questi onorevoli della Lega, che non sono riusciti a fermare la discarica. Ora la provincia dovrebbe difendere il proprio operato, facendo ricorso al Consiglio di Stato. Usare il condizionale è d’obbligo, visto che la provincia, prima ha condotto una battaglia legale difendendo la discarica, ottenendo una vittoria tramite la sentenza del TAR del Veneto 27 giugno 2005, mentre adesso si è battuta contro la stessa discarica, perdendo al TAR con l’ordinanza del 12 ottobre. L’unica speranza per i cittadini di Paese e dintorni, per bloccare questo mostro, carico di materiale cancerogeno, resta il ricorso in appello al Consiglio di Stato, che può essere attuato dal comune di Paese contro la sentenza sfavorevole del TAR del 27 giugno scorso.

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