ANDREA

ZANONI

Europee 2024

Cerca

DA CHE PARTE STA IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD QUARELLO IN MERITO ALLE CAVE IN PROVINCIA DI TREVISO? ANDREA ZANONI PRESIDENTE DI PAESEAMBIENTE CHIEDE DI CONOSCERE QUALI SOLUZIONI ALTERNATIVE VI SAREBBERO ALLA CESSAZIONE DI OGNI ATTIVITA’ DI CAVA IN UN COMUNE COME PAESE CHE SI TROVA IN UNA CHIARA SITUAZIONE DI ILLEGALITA’, DOVE LA PERCENTUALE SCAVATA E’ PIU’ DEL DOPPIO RISPETTO AL LIMITE DI LEGGE FISSATO AL 3%.

Ho letto sull’articolo del Gazzettino pubblicato il 25 luglio 2008 nella pagina di Paese, l’affermazione in merito alle cave del segretario provinciale del Partito Democratico Enrico Quarello, secondo il quale: “I “no” incondizionati non servono a nulla, bisogna proporre soluzioni al di là delle sparate populiste non abbiamo più bisogno di posizioni massimaliste: è vero che la nostra provincia si è sacrificata dando il 50% dell’escavazione regionale, ma bisogna essere realisti e riconoscere che l’attività di cava muove volumi economici rilevanti creando un indotto significativo”. A Quarello volevo ricordare che solo nel comune di Paese ci sono: 29 cave, 11 cave adibite a discariche molte delle quali inquinanti e da bonificare, 9 cave con falda acquifera affiorante, 2.450.000 metri quadri pari a 490 campi veneti di territorio comunale scavato pari a circa 6,6 % del territorio comunale e pari a circa il 12 % del territorio agricolo sempre comunale. La legge regionale sulle cave prevede invece un limite di escavazione ben più basso pari al 3 % del territorio agricolo. Infine, a Paese negli anni sono stati estratti 32.750.000 metri cubi pari al 17,2% del materiale estratto in Veneto e pari al 34,6% del materiale estratto in provincia. Quindi sono in totale disaccordo con quanto espresso da Quarello perché sono convinto che il no ad ogni nuova cava, proroga ed ampliamento di cava, in un caso come quello di Paese non trova alternative soprattutto perché la legge deve e doveva essere rispettata; oggi a Paese c’è una situazione di chiara illegalità, tipo Far West, dove i cavatori continuano a farla da padroni in barba alla legge. Il rispetto della legge in uno stato civile e di diritto non può mai e poi mai essere definito come sparata populista o posizione massimalista. Credo poi che il diritto alla salute venga prima dei “volumi economici rilevanti” da lui ricordati, ciò perché è risaputo quanto siano dannose alla salute le polveri prodotte dall’estrazione di ghiaia e dalla loro movimentazione, per non parlare dei rumori, dei fumi della combustione dei potenti mezzi utilizzati, dell’inquinamento della falda acquifera (oggi si scava sottofalda); ricordo poi che una recente indagine dell’ULSS 9 ha messo in chiaro che a Paese muore di cancro un residente la settimana. Se per Quarello non bisogna dire di no alle cave mi chiedo allora da che parte sta e quali siano le sue richiamate generiche e non specificate “soluzioni” che proporrebbe per un caso come quello del comune di Paese e di altri comuni in condizioni simili. Attendo una sua gradita risposta. Andrea Zanoni – Presidente di Paeseambiente

Condividi

Consulta l'archivo per mese ed anno

Ultimi comunicati stampa