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Ennesimo grave incidente di caccia, colpito alla testa dodicenne.

Ennesimo incidente durante una battuta di caccia Irgoli, in provincia di Nuoro.Zanoni (IDV) : servono legge piu’ severe, numero chiuso e rifare gli esami a tutti i cacciatori.

 

L’Eurodeputato IdV Andrea Zanoni ha affermato: «Bisogna fermare la carneficina umana, oltre che degli animali, che si verifica ogni anno nel Paese. Servono esami più severi e test psicoattitudinali annuali»

 

Oggi a Irgoli, in provincia di Nuoro, durante una battuta di caccia al cinghiale, un ragazzino di 12 anni è stato colpito alla testa da un colpo di fucile partito dal fucile di un cacciatore 64 anni. Il proiettile ha centrato la parte sinistra del cranio, il ragazzo è stato operato nel pomeriggio.

Da chiarire perché un ragazzino così giovane fosse presente ad una battuta di caccia.

Il bambino è l’ultimo solo in ordine di tempo di una lunga serie di vittime dell’attività venatoria, che si è aperta il primo di settembre. Dai dati diffusi dall’Associazione “Vittime della caccia”, fino ad oggi si contano 17 morti e 59 feriti. Su un totale di 76 vittime, ben 20 sono cittadini che nulla hanno a che spartire con la caccia: quattro morti (due bambini) e sedici feriti (tre bambini).

Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza alimentare ha affermato: «È necessario che gli esami per ottenere la licenza di caccia siano molto più severi e puntino sulla sicurezza e sulla capacità di maneggiare le armi. A una certa età, inoltre, la vista e le abilità fisiche calano ed è quindi necessario che i cacciatori si sottopongano a esami psicoattitudinali almeno una volta ogni anno, anziché ogni sei anni come accade ora».

Prima del 1977, la legge non prevedeva la necessità di superare esami per ottenere la licenza di caccia. «Ci troviamo di fronte ad una schiera di dilettanti che non hanno avuto un addestramento professionale all’uso delle armi e la maggior parte di loro non ha nemmeno superato un esame – ha aggiunto Zanoni – Sono troppi i morti e i feriti per incidenti di caccia, dove le vittime a volte sono dei civili. Non c’è da stupirsene, visto che la caccia è regolata da norme vecchie e non più adeguate all’alta densità abitativa delle nostre campagne. Bisogna estendere ad almeno un chilometro da case e strade e dagli agricoltori al lavoro la fascia di rispetto dove vige il divieto di caccia e prevedere il  numero chiuso per i cacciatori, perché oggi sono troppi».

 Indispensabile anche un inasprimento delle sanzioni, attualmente inadeguate. «Ora vengono comminate delle sanzioni ridicole, le piu’ basse d’Europa – ha concluso Zanoni – Occorre rivedere la normativa e, nel caso di incidenti come quello appena accaduto nel nuorese, procedere all’immediato ritiro della licenza venatoria, incentivando poi anche la vigilanza sul territorio. Nel caso specifico auspico che vengano svolte indagini approfondite dalle Forze dell’Ordine per capire le dinamiche della vicenda e mi auguro che venga revocata definitivamente la licenza a chi ha sparato».

 

Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni

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