ANDREA

ZANONI

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GLI INCENERITORI DI UNINDUSTRIA PEGGIORERANNO LA SUTUAZIONE AMBIENTALE E SANITARIA GIA’ COMPROMESSA DA UNO STATO PERMANENTE DI INQUINAMENTO DELL’ARIA

Scrivo in merito alla questione degli inceneritori di Unindustria per ricordare che questi impianti con il tempo emettono considerevoli quantità di diossina, anche se nel rispetto dei limiti di legge. La diossina emessa anno dopo anno ricade sul terreno e viene accumulata dagli esseri viventi nel corso della catena alimentare, addensandosi nei grassi e favorendo l’insorgere di tumori. Questa terribile sostanza non è smaltibile se non con il passaggio diretto dalla madre al figlio di una quota di diossina durante la gravidanza. I fumi della combustione dei rifiuti contengono altre sostanze chimiche molto pericolose, come furani, esaclorobenzene, tetracloroetilene, policlorobifenili, fosgene ed altri nonché metalli come cadmio, cromo, arsenico, tutti cancerogeni. I filtri degli inceneritori abbattono gran parte di queste sostanze ma non possono eliminarle tutte. Circa il 30% del peso iniziale del rifiuto viene poi trasformato in ceneri contaminate quindi l’inceneritore non elimina affatto le discariche; anzi, al contrario richiede una discarica per le ceneri residue che ammontano in peso a circa 300 chilogrammi ad ogni tonnellata bruciata. Le polveri sottili: PM10, PM2.5 e PM0.1 rappresentano un’altra minaccia per la salute, queste si formano in grandi quantità durante la combustione di impianti del genere. Un recente studio commissionato dall’Unione Europea, ha evidenziato in particolare l’estrema pericolosità delle PM 0.1, le cosiddette nanoparticelle con diametro inferiore al decimillesimo di millimetro, che la normativa europea finora non aveva considerato rilevanti per la valutazione dell’impatto ambientale degli inceneritori. Lo studio ha dimostrato che non esiste filtro in grado di abbattere le PM 0.1 che transitano anche negli alimenti e non sono smaltibili dal corpo umano entrando nella cellula fino ad intaccare il DNA. A fronte dello studio, la Comunità Europea potrà imporre dei limiti di emissione delle PM 2.5 e PM 0.1 con la conseguenza che gli inceneritori diventeranno fuorilegge in tutta Europa, salvo proroghe e sanatorie all’italiana. Se poi consideriamo che la Marca è una delle province con l’aria più inquinata d’Italia, dove gli sforamenti relativi alla PM10 superano ogni anno i limiti di legge tesi a garantire la salute, aggiungere in questa situazione anche un inceneritore sarebbe drammatico per la salute di tutti noi cittadini. Andrea Zanoni, Presidente di Paeseambiente.

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