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IL COMUNE DI PAESE CONCEDE L’AMPLIAMENTO DELLE SERRE NELL’AREA DI CAMPAGNA DEL TROIAN. GLI AMBIENTALISTI ACCUSANO: SNOBBATE LE RICHIESTE DI 2500 CITTADINI, AMPIAMENTE DISATTESO IL PROGRAMMA ELETTORALE IN TEMA DI TUTELA AMBIENTALE. SE LA PADANA ACCETTA LA PROPOSTA COMUNALE, SPARIRANNO ALTRI SEI CAMPI VENETI (30.000 METRI QUADRI).

Paeseambiente e molti cittadini di Paese hanno appreso sbigottiti dai giornali locali di sabato 10 e domenica 11 marzo, che la giunta comunale di Paese, riunita in seduta straordinaria, giovedì 8 (o venerdì 9 marzo), ha approvato un atto di indirizzo dove si dichiara disponibile a consentire all’azienda di ortofloricoltura Padana, dei fratelli Paolo e Giorgio Gazzola, di estendere le proprie serre. Dall’atto di indirizzo l’amministrazione comunale risulta disposta ad autorizzare l’espansione dell’insediamento del Gruppo Padana per un ampliamento pari a trentamila metri quadrati, ovvero ben 6 campi veneti. Le richieste formalizzate dalla giunta riguarderebbero una mitigazione dell’impatto che lo stabilimento ha sul territorio circostante attraverso la costruzione di terrapieni; non far transitare i mezzi pesanti lungo via Cal dei Mulini, cedere gratuitamente al comune la fascia di sedime necessaria per costruire una pista ciclabile lungo via Olimpia; realizzare la pista che dall’incrocio con via IV Novembre dovrebbe raggiungere la frazione di Castagnole. È incredibile che si venga a sapere di questa apertura del comune al Gruppo Padana solo attraverso i giornali – hanno commentato Andrea Zanoni e Raffaele Ruggiero di Paeseambiente – Ben 2500 cittadini attraverso una petizione promossa da Paeseambiente ed Amici del Troian, nel 2005 avevano chiesto al sindaco di Paese di fermare lo scempio della campagna del Troian e delle sue siepi. Il comune aveva tutti gli strumenti per bloccare questa attività come quello richiesto dai cittadini relativo alla zonizzazione acustica tramite un regolamento che di fatto avrebbe impedito ai potenti ventilatori delle serre di funzionare in zona agricola, risolvendo così la questione alla radice. Dispiace constatare che a Paese è sufficiente sparare alto per ottenere quello che interessa, l’inceneritore tra l’altro potrebbe essere stato messo sul piatto dalla Padana proprio per alzare la posta in gioco. Quella del comune a nostro avviso non è una mediazione ma una resa a tutti gli effetti perché alla fine la Padana ottiene l’ampliamento e con esso la distruzione di altre campagne con le relative siepi connesse. Riteniamo che l’amministrazione abbia ceduto anche sotto il ricatto della richiesta di ben tre milioni di euro da parte del gruppo Padana in seguito al precedente blocco comunale dell’ampliamento. Ci chiediamo poi perché il comune non abbia coinvolto i residenti del Troian trattati evidentemente da cittadini di serie B visto che vengono a sapere dell’ulteriore sconvolgimento del loro borgo solo dai giornali. Il sindaco dovrebbe tenere a mente che questi cittadini hanno scelto di vivere nel Troian molto prima dell’arrivo dei rumorosi capannoni delle serre. Ci torna a mente la posizione del parroco di Vedelago che nel 2005 si disse contrario al regalo di un noto cavatore di una scuola elementare al comune in cambio di ulteriori escavazioni, sostenendo che l’ambiente e la natura in cui viviamo non devono essere trattate come merce di scambio; nel nostro caso si cede addirittura in cambio di una pista e di un incrocio. Andrea Zanoni, componente della Commissione comunale ecologia ed ambiente ha aggiunto: Nel programma elettorale del sindaco era prevista la valorizzazione delle commissioni comunali. Nei fatti però le commissioni non vengono coinvolte in tematiche importanti come questa che hanno risvolti ambientali gravissimi; nonostante le mie ripetute richieste rivolte all’assessore Biscaro ed al Sindaco, risalenti al 2005 e 2006, la commissione ecologia ed ambiente è sempre stata tenuta all’oscuro di questo importante argomento. Mario Martinelli, di Amici del Troian, profondamente deluso dalla scelta del comune ha commentato: Piano piano il mio lavoro si è rivolto a fare il “monumento all’ombra”, come dire al niente, di quel niente che è l’uomo, ormai troppo svalutato rispetto ai soldi. Sotto la pressione dei soldi gli uomini hanno deciso di concedere tutti se stessi. Oramai sento la nostalgia dell’uomo: sento che ha accettato l’idea della propria scomparsa. Io mi rivolgo alla sua ombra. Paeseambiente auspica che il comune cambi presto rotta mettendo in atto tutte le azioni possibili per far capire alla Padana che chi ha il coltello dalla parte del manico è il comune, il quale deve prima di tutto rappresentare e difendere i propri cittadini; ad esempio, con un regolamento ed una zonizzazione acustica per i terreni agricoli si potrebbero bloccare i ventilatori dei capannoni ad uso serra e con un’ordinanza si potrebbe bloccare il traffico pesante in via Olimpia. Paeseambiente auspica che l’attuale amministrazione mantenga i patti con i cittadini di Paese e che pertanto venga rispettato il programma elettorale del sindaco che prevedeva: “Vera programmazione, frutto della partecipazione attiva dei concittadini”, “Assicurare la vivibilità e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio”, “Tutela del verde e delle aree agricole”, “Basta spreco e svendita del territorio”, “Salvaguardia del territorio agricolo”, “Salvaguardia dei fossati e delle siepi esistenti ripristinandoli ovunque possibile”.

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