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IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 20 DICEMBRE SI CONCLUDE CON IL SOLITO ORDINE DEL GIORNO CONTRARIO ALLE CAVE. PAESEAMBIENTE E I CITTADINI PROPONGONO ALCUNE PRECISE INIZIATIVE CHE PERO’ IL CONSIGLIO NON TIENE IN MINIMA CONSIDERAZIONE. PAESEAMBIENTE DIFFONDE UN VOLANTINO DAL TITOLO SIGNIFICATIVO “BASTA CAVE E BASTA CHIACCHIERE”.

Giovedì 20 dicembre 2007 a Paese si è tenuto un consiglio comunale aperto sulle cave al quale hanno partecipato anche una decina di attivisti di Paeseambiente che prima dell’inizio della seduta hanno consegnato ai partecipanti un volantino dal titolo “BASTA CAVE E BASTA CHIACCHIERE” (CF. in allegato). Paeseambiente è intervenuto con il suo presidente Andrea Zanoni, che ha effettuato le seguenti considerazioni. Zanoni, sottolineando l’importanza del consiglio comunale aperto su una tematica così importante, ha evidenziato la carenza di informazione su questo appuntamento e l’inadeguatezza della data scelta per tale evento: a nessuna delle 98 associazioni di Paese è arrivato l’invito, nei media locali si era parlato di consiglio straordinario ma non di consiglio “aperto”, Vita Amministrativa che conteneva l’invito è arrivata ai cittadini il 19 dicembre cioè poche ore prima del consiglio, la data del 20 doveva essere evitata perché in quella settimana i lavoratori si ritrovano a cena con i propri colleghi per salutare l’anno che sta terminando, la commissione Comunale Ambiente non era stata informata del consiglio comunale e nemmeno dei contenuti del progetto della Biasuzzi in merito alla richiesta di scavare sino a 55 metri sotto il piano campagna nella cava di Padernello. Zanoni ha illustrato come alcune scelte dell’attuale amministrazione non sono state di ostacolo alle cave ricordando:
1) la mancata opposizione del comune, con un ricorso al TAR, contro la proroga sino al 2011 della Cava Castagnole della Calcestruzzi Spa;
2) l’approvazione del progetto che prevede la realizzazione di un sottopasso nella bretella della ex Simmel alto 4,5 metri ed utile solo per far accedere i camion della ghiaia in un’area individuata dalla regione per le nuove cave;
3) la mancata presa di posizione del comune contro il progetto della nuova cava do Morgano confinante con il territorio comunale di Paese;
4) la previsione nel PAT di una fascia di rispetto dai confini delle cave di circa 200 metri utile solo a garantirne l’espansione nel tempo.
Zanoni ha poi fatto presente l’esperienza del Comitato Veneto per l’acqua che nel 2004 contro il sito della San Benedetto di Paese trasmise al presidente Galan ben 40.000 cartoline che non sortirono nessun effetto dato che la regione poco dopo autorizzò la ditta ad emungere l’acqua di falda. Zanoni infine ha elencato sei proposte concerete per combattere con i fatti e non con le chiacchiere le cave ed i cavatori, eccole:
1) impugnazione al TAR del Veneto di tutte le nuove proroghe che la regione concederà alle cave in esercizio a Paese;
2) impugnazione al TAR delle autorizzazioni regionali di espansione delle cave esistenti, sia in termini di superficie che di profondità;
3) adottare, se necessario, ordinanze di blocco del traffico dei mezzi pesanti dei cavatori, come tra l’altro è già stato fatto da altri sindaci della Marca;
4) organizzare una manifestazione di protesta a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto, in occasione della seduta che vedrà in votazione la nuova legge sulle cave che prevede l’annullamento del limite del 3% della superficie scavabile nel territorio di un singolo comune, arrivando se necessario anche al blocco dei lavori del consiglio;
5) adesione del comune di Paese alla marcia di protesta del prossimo 19 e 20 gennaio, che vedrà i comitati contro due nuove cave in Valle Schievenin (Quero – BL), partire da questo sito per arrivare a piedi in regione a Venezia, passando anche per i centri di Porcellengo e Castagnole;
6) promuovere una causa per danno ambientale contro la provincia e contro la ditta “La Terra” del gruppo Mosole per l’amianto arrivato a Paese tra il 2005 ed il 2006 in modo illegittimo, essendo state annullate dal Consiglio di Stato tutte le autorizzazioni della discarica di rifiuti di amianto.
Tra il pubblico sono intervenuti anche Giorgio Girardi e Maro Zanardo, i quali hanno proposto rispettivamente la realizzazione di una importante manifestazione popolare contro le cave e l’inserimento nell’ODG non solo delle pie intenzioni di combattere le cave, ma l’impegno di usare tutti i mezzi legali disponibili con il coinvolgimento politico e sociale di tutti i gruppi politici e di tutta la popolazione. Purtroppo, nonostante il sindaco avesse preannunciato che l’ordine del giorno avrebbe preso in considerazione le eventuali proposte dei cittadini, in realtà alla fine è stato approvato senza comprendere nemmeno una delle varie proposte avanzate. Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente ha così commentato l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale: E’ da anni ormai che il comune di Paese approva periodicamente degli ordini del giorno contro le cave con dei risultati deludenti e negativi; con i soli ‘no’ non si combatte l’escavazione del territorio ed i fatti lo dimostrano, perché i camion continuano a portare via da Paese la preziosa ghiaia senza mai fermarsi. Credo che solo un debole possa perseverare nel tempo a percorrere una via che non porta a nulla di buono. L’ODG approvato dal consiglio chiede la mobilitazione ai cittadini, ma non prevede precisi e concreti impegni delle istituzioni comunali per combattere le cave. Speriamo che il consiglio comunale si ravveda e dalle chiacchiere passi finalmente ai fatti; se non sarà così i cavatori continueranno indisturbati ancora per decenni a vendere la nostra ghiaia in regione, fuori regione e all’estero allargando e sprofondando i crateri del nostro territorio.

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