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IL CONSIGLIO DI STATO RINVIA PER LA QUARTA VOLTA LA DECISIONE SUI DUE RICORSI CONTRO LA DISCARICA DI RIFIUTI DI AMIANTO LA TERRA DI PAESE. PAESEAMBIENTE: IL COMUNE STA SUBENDO RINVIO SU RINVIO SENZA LA BENCHE’ MINIMA REAZIONE.

Dopo mesi di attesa, dopo ben tre rinvii del 14 febbraio 2006, del 9 giugno 2006 e del 23 giugno 2006, il Consiglio di Stato martedì 21 novembre 2006 doveva tenere l’udienza relativa ai due ricorsi in appello relativi alla discarica di rifiuti di amianto La Terra di Paese (TV); incredibilmente martedì a Roma è stato deciso che l’udienza verrà spostata per l’ennesima volta, pare al 15 dicembre 2006, questa volta pare a causa di un lutto. Paeseambiente aveva già sentito puzza di bruciato visto che il collegio giudicante di martedì scorso era il terzo a dover riprendere da zero la questione (costituito dal presidente Emidio Frascione, dal relatore Chiarenza Millemaggi Cogliani, e dai giudici Paolo Buonvino, Marco Lipari, Marzio Branca). Il 23 giugno scorso infatti avevamo già registrato la sostituzione sia del presidente il dott. Agostino Elefante con il dott. Sergio Santoro, sia del relatore dott. Goffredo Zaccardi con il dott. Aldo Fera. Una nostra attivista martedì scorso, giorno dell’udienza, – ha commentato Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente – ha sentito per ben tre volte il sindaco Valerio Mardegan, senza però ottenere notizia alcuna in merito alla discussione del ricorso, perché ne era ancora all’oscuro. Solo ieri, mercoledì sera, con l’ennesima telefonata al sindaco, la nostra attivista ha avuto l’amara sorpresa del quarto rinvio. Paeseambiente invita nuovamente il comune di Paese a pretendere dai propri legali la fine di questo balletto di ingiustificati rinvii, che sta portando la decisione alle Calende greche. L’esito del ricorso, anche se la discarica è chiusa dall’1 marzo 2006 grazie all’entrata in vigore della legge 23 febbraio 2006, n. 51, sarà importantissimo per due aspetti, il primo riguarda la bonifica dei 100.000 metri cubi di amianto giunti in discarica tra il 2005 ed il 2006, il secondo riguarda la certezza di vedere chiusa per sempre la discarica visti gli appetiti di chi vuole vedere rimessa in discussione la sua chiusura per legge. La rimozione dell’amianto sarà fondamentale per scongiurare ogni contaminazione della falda acquifera dato che le tecnologie utilizzate riguardano le vecchie discariche; purtroppo, sempre più frequentemente gli addetti ai lavori sospettano che le fibre possano colpire la salute anche tramite l’acqua. Raffaele Ruggero, vicepresidente di Paeseambiente ha commentato: martedì sera, durante la riunione degli attivisti di Paeseambiente, davamo per scontato che avremmo saputo qualcosa in merito all’udienza svolta nella mattinata. Invece abbiamo scoperto che il sindaco non si era interessato minimamente per contattare i legali, dimostrando così disinteresse per questa grave questione. Il comune di Paese sta subendo rinvio su rinvio senza la benché minima reazione. In questa situazione non si deve più dormire sugli allori, perché il tempo che passa gioca solo a favore dei titolari della discarica: rischiamo di diventare una barzelletta. Vogliamo al più presto la sentenza, perché solo con questa possiamo sperare di vedere partire la richiesta di bonifica dei 100.000 metri cubi di materiale cancerogeno messo vicinissimo alla falda acquifera.

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