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IN VENETO GRAZIE AD UNA LEGGE REGIONALE OGGI SI PUÒ EDIFICARE UNA ZONA INDUSTRIALE IN APERTA CAMPAGNA SENZA LO STRACCIO DI UNA BENCHE’ MINIMA AUTORIZZAZIONE E SENZA DOVER PAGARE UN CENTESIMO DI ONERI AL COMUNE. PAESEAMBIENTE: È ORA DI DIRE BASTA A QUESTI PRIVILEGI ED ALLA DISTRUZIONE DELLE CAMPAGNE DEL VENETO; I CITTADINI DEVONO SAPERE CHE PER PRODURRE LE PIANTINE DA FIORI VENGONO DISTRUTTE INTERE CAMPAGNE. L’ARTISTA MARIO MARTINELLI SABATO 9 SETTEMBRE EFFETTUERA’ UNA SPETTACOLARE PERFORMANCE ARTISTICA NEL CENTRO STORICO DI TREVISO.

Oggi in Veneto si può edificare una zona industriale in aperta campagna senza nessuna autorizzazione; tutto ciò grazie alle leggi regionali del Veneto, la n.19 del 1999 e la n. 11 del 2004, che prevedono che per edificare i capannoni delle serre degli orto florovivaisti non serve nulla, nessun permesso a costruire, nessun contributo da versare al comune. Tutto ciò è consentito anche se le serre: 1) hanno estensioni anche di molti ettari, 2) hanno altezze che superano gli 8 metri, 3) hanno ampie zone coperte da cemento armato, 4) contengono uffici, servizi, magazzini, impianti tecnologici, 5) abbisognano di strade asfaltate ed ampi parcheggi, 6) sono autentici capannoni industriali, 7) distruggono per sempre il terreno agricolo ed il paesaggio agrario perché viene asportato tutto il suolo con l’humus, 8) non abbisognano che venga corrisposto nessun tributo ai comuni. Per qualsiasi intervento edilizio il cittadino deve invece fare il progetto e chiedere il rilascio della concessione edilizia, pagare gli oneri di urbanizzazione e rispettare tutte le prescrizioni. Grazie a questa legge oggi a Paese (TV) una azienda agricola semplice ha cementificato oltre 100.000 metri quadri di campi con i capannoni delle serre e si presta ad edificarne altrettanti in una zona di aperta campagna, distruggendo siepi e fossati e asportando lo strato fertile del terreno, rendendo l’area degradata e mai più coltivabile. Il tutto in un’area ad alto pregio storico ambientale perché nel tempo sono stati ritrovati reperti storici e vi esistono ancora i segni dei reticolati romani. Da sottolineare che un’area adibita a serre una volta cessata l’attività dell’azienda non potrà essere più coltivata diventando quasi sicuramente una zona industriale, peggio, ancora un enorme insediamento abitativo da migliaia di abitanti. Per portare alla luce questa scandalosa situazione sabato 9 settembre, verso le 11.00, l’artista Mario Martinelli darà una spettacolare performance artistico ambientalista, unitamente ad altri artisti trevigiani, nel centro storico a Treviso, per sensibilizzare l’opinione pubblica e i media sul massacro in atto delle campagne venete. Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente ha dichiarato: Questa delle serre è un’attività industriale che si finge agricola per bruciare gli ultimi lembi del paesaggio verde scappato ai capannoni! È da tempo che denunciamo la legge veneta che agevola la distruzione del territorio del veneto per il conto in banca di pochi, purtroppo sembra che la potente lobby dei florovivaisti abbia in regione dei fortissimi alleati seduti sulle poltrone più importanti della giunta regionale; è ora di dire basta ai privilegi, basta al massacro dei campi, vogliamo leggi uguali per tutti! Prima di acquistare piantine di fiori in vasetto invitiamo i cittadini a riflettere sul fatto che per produrle vengono distrutte intere campagne che non potranno mai più essere coltivate, in quanto spogliate anche della parte fertile del terreno.

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