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INCENDIO DI NERVESA E INCENDIO DE LONGHI. FORSE CI STIAMO ABITUANDO AI TROPPI “FUNGHI” NERI CHE INQUINANO PESANTEMENTE LA NOSTRA MARTORIATA TERRA. E INTANTO I CIMITERI SI RIEMPIONO DI TROPPI MORTI PER CANCRO.

Il due ottobre scorso, verso sera in direzione nord, risultava ben visibile, da Treviso e dintorni (Ponzano Veneto e Paese), una enorme colonna di fumo nero, a forma di fungo, alta qualche centinaio di metri. I quotidiani locali il giorno dopo riportavano la notizia che chiariva l’origine di tale fenomeno: si trattava dell’incendio di un allevamento di pulcini di Sovilla di Nervesa della Battaglia. In un solo colpo erano morti bruciati vivi ben 30.000 pulcini di 9 giorni, il tutto, ahimè, per uno scherzo del destino è accaduto solo due giorni prima della ricorrenza di San Francesco protettore degli animali. Si poteva leggere che le fiamme avevano distrutto ben 12.000 metri quadrati di capannone, per gran parte coperti da tetto in eternit, materiale notoriamente pericoloso perché contenete uno dei più temibili cancerogeni oggi in circolazione: l’amianto, proprio per questo problema era intervenuta l’ARPAV e “l’unità mobile protezione vie respiratorie per la bonifica” dei Vigili del Fuoco di Treviso. Un’ora più tardi, purtroppo, la parte alta della colonna di fumo si era visibilmente allargata in quota per qualche decina di chilometri. Viene ora da chiedersi quanti milioni di fibre di amianto sono state disperse nei nostri cieli quel pomeriggio grazie all’effetto combinato del crollo del tetto e della corrente ascensionale dei fumi caldi della combustione. Giurisprudenza ha stabilito che basta anche una sola fibra di amianto per contrarre il terribile mesotelioma pleurico che colpisce e uccide anche dopo vent’anni dall’inalazione (Cf. documento del ’02/6/2005 su www.paeseambiente.org). Detto ciò, mi chiedo perché non si è mai più parlato di questo evento così grave dato che interessa la salute e la vita di migliaia di cittadini, cittadini, ahimè, forse troppo occupati nel seguire le cronache relative ai burca o all’ombralonga. Com’è possibile che nessuno abbia chiesto i dati rilevati dall’ARPAV o si sia interrogato sulla fine fatta dall’eternit? Poi però capita spesso di sentire chi si interroga del perché i nostri cimiteri sono sempre più pieni di persone morte per cancro… Ho l’impressione che il recente incendio De Longhi, con le note gravissime conseguenze dovute all’inquinamento sprigionato, ai più non abbia insegnato proprio nulla.

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