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LA CAUTELA NON È MAI TROPPA. IL CONSIGLIO DI STATO DICHIARA IMPROCEDIBILE IL RICORSO CONTRO LA DISCARICA LA TERRA.

Tra gli attivisti di Paeseambiente, dopo la notizia di vittoria al Consiglio di Stato contro la discarica di amianto “La Terra”, diffusa dal comune di Paese sabato scorso 16 dicembre con un apposito comunicato, c’era stata la massima cautela nell’attesa di leggere le motivazioni della sentenza. Ora preso atto degli esiti ufficiali direttamente dal Consiglio di Stato, la realtà appare ben diversa, tanto è vero che non ci sarà mai nessuna sentenza che farà giustizia. L’unico dei tre ricorsi che doveva concludersi con una sentenza, il n.10066/2005, non è stato oggetto di discussione essendo stato dichiarato dai giudici romani “IMPROCEDIBILE”, così come risulta dal sito internet del Consiglio di Stato. Gli altri due ricorsi, il n.10065 e il n.10360, che invece riguardavano un aspetto ormai secondario, ovvero la richiesta di invalidare il mancato accoglimento del TAR della sospensione temporanea delle autorizzazioni della discarica, sono stati accolti con due distinte ordinanze, la n.6541/06 e la n.6542/06 del ’12/15/06, con una formulazione simile, molto particolare ma inequivocabile che dichiara l’improcedibilità dei ricorsi. L’ordinanza n.6541/06 riporta: “Il Consiglio di Stato …. Accoglie l’appello per quanto di ragione e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, dichiara improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse l’istanza cautelare proposta in primo grado”. L’ordinanza n.6542/06 riporta: “Il Consiglio di Stato …. Accoglie l’appello e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, dichiara improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse l’istanza cautelare proposta in primo grado”. Quindi, salvo novità, non ci sarà mai una sentenza che metterà in discussione la sentenza n.2671 del ’02/17/2005 del TAR del Veneto, che aveva dichiarato legittima l’autorizzazione della discarica di amianto “La Terra”. Lo scenario che si prospetta resta pertanto molto inquietante, ora molto dipenderà dalle mosse dei legali del potentissimo gruppo Mosole titolari della discarica “La Terra”. Una cosa quasi certa è che i 100.000 metri cubi che giacciono a Paese resteranno li per sempre, sperando che in futuro non aumentino di numero. “Avevamo chiesto massima cautela in merito alla notizia della vittoria, giudicando frettolose le dichiarazioni del Comune di Paese. Purtroppo, la doccia fredda è arrivata già oggi dopo solo due giorni – ha commentato Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente – ora la situazione si fa inquietante e preoccupante, perché ciò che resta di questa battaglia legale è una sola sentenza, quella del TAR del Veneto, la numero 2671 del 2005, che dichiara legittima l’autorizzazione della provincia di Treviso rilasciata ai titolari della discarica “La Terra” di Paese. Speriamo che il Comune si affretti a chiedere maggiori delucidazioni ai suoi legali incaricati a seguire questi ricorsi. Quello che ora mi sento di dire è che giustizia non è stata fatta.”
P.S.: Paeseambiente mette a disposizione degli interessati il testo delle due Ordinanze del Consiglio di Stato.

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