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LA PROVINCIA DI TREVISO HA APPROVATO A TEMPO DI RECORD UN DECRETO DI PROROGA DELLA DISCARICA DI AMIANTO DI PAESE. I CITTADINI ORA ATTENDONO IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO PROMESSO PIU´ VOLTE DAL SINDACO DI PAESE VALERIO MARDEGAN.

La provincia di Treviso, oggi 18 luglio 2005, ha emanato un decreto, il numero 707/2005, con oggetto “Variazione scadenza autorizzazione”, con il quale proroga l’autorizzazione della discarica LA TERRA sino al 31 dicembre 2005. Un gruppo di cittadini oggi ha controllato, dalle 6.30 alle 12.30, i movimenti presso la discarica di amianto di Paese, verificando l’arrivo del primo carico verso le ore 12.20. Carico purtroppo da ritenersi legale, visto che alle ore 12.30 giungeva notizia dell’avvenuta emanazione della nuova autorizzazione provinciale. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, ha così commentato questa notizia: Come volevasi dismostrare, alla fine la provincia ha prorogato, con un proprio atto, l’autorizzazione della discarica LA TERRA di Paese sino a fine anno. Quello che stupisce è la celerità con la quale è stato emnesso questo decreto, un caso più unico che raro. Una solerzia che non ha fatto perdere alla Terra nemmeno un solo carico. Infatti, sabato scadeva la vecchia autorizzazione e lunedì era già ben che emanata quella nuova. Questa è una prova lampante che la provincia non si oppone alle discariche. Anzi, non si oppone alla discarica la Terra del gruppo Mosole. Il presidente Leonardo Muraro ha dichiarato che non poteva rifiutarsi di autorizzare questa discarica, perché altrimenti rischiava una denuncia e che “la provincia di Treviso si è vista costretta a concedere il conferimento di eternit nella discarica La Terra”. Sorge quindi spontanea una domanda: perché, allora, la provincia si è invece opposta alle discariche di amianto di Sernaglia e Pederobba??? Forse i due gestori in questo caso non potevano anche loro denunciare la provincia? I due gestori di queste discariche, la fratelli Girotto e la CEDES Srl, hanno invece promosso due ricorsi al TAR Veneto contro il diniego della provincia al rilascio dell’autorizzazione delle rispettive discariche di amianto. Quindi non c’è stata nessuna denuncia, come vuol far credere Muraro, ma dei ricorsi, dove le parti possono difendersi con le strategie difensive decise dai propri legali. Anche La Terra, se lo riteneva, avrebbe potuto, come tutti gli altri, difendere le proprie ragioni con un ricorso al TAR. Voglio inoltre ricordare a Muraro che non siamo stati noi a dire per primi che questa discarica è la più grande d’Europa, bensì lo stesso titolare, intervistato nel dicembre del 2004 da una locale emittente televisiva. Se Muraro vuole, gli mandiamo la videoregistrazione: buona visione. Il presidente Muraro dovrebbe stare più attento agli esempi che porta nelle sue lettere a pagamento sui quotidiani locali: la discarica che ha citato, quella di Massafra, nel tarantino, lo scorso gennaio è stata oggetto di sequestro penale, perché vi venivano smaltiti rifiuti di amianto difformi da quelli autorizzati (rifiuti polverulenti, anziché solidi). In merito alla lettera di Muraro, pubblicata sulle tre testate giornalistiche locali, voglio aggiungere che trovo poco corretto che un ente pubblico intervenga in questo modo e a spese dei contribuenti, visto che quegli spazi costano migliaia di euro. Tra l’altro, la lettera contiene affermazioni non corrette e poco attendibili, come quella che la provincia non si poteva opporre alla discarica La Terra; che la sentenza del TAR dimostra che la provincia ha ragione; che la provincia ha risarcito l’azienda che in passato ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato. Come già detto, la provincia si poteva invece opporre: il Consiglio di Stato potrebbe ribaltare i contenuti della sentenza del TAR, come già successo in passato proprio in merito a deliberazioni della provincia di Treviso; l’azienda di Roncade non è mai stata risarcita, nonostante la vittoria al Consiglio di Stato. Il presidente della provincia, a parole dice di essere contro tutte le discariche. I fatti invece, a noi di Paese, dicono che la provincia, sino ad ora, per la Terra ha già rilasciato due autorizzazioni, ha pagato ben tre legali per difendere la prima autorizzazione al TAR, ha pagato migliaia di euro per cercare di farci credere, tramite una lettera a pagamento, che si è opposta alla discarica la Terra. Confidiamo, quindi, nel sindaco di Paese, che il 14 luglio scorso ha dichiarato, davanti a oltre 40 cittadini, che avrebbe impugnato al Consiglio di Stato la sentenza del TAR Veneto e che avrebbe impugnato al TAR del Veneto le eventuali nuove autorizzazioni della provincia di Treviso.

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