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LA REGIONE HA CONCESSO, ADDIRITTURA SOTTO FALDA, ALTRI CINQUE ANNI DI ESCAVAZIONE NELLA CAVA CASTAGNOLE DELLA CALCESTRUZZI. I SINDACI DI PAESE E PONZANO SI LIMITANO ALLE PROTESTE SUI GIORNALI. PAESEAMBIENTE E GRILLI TREVISO CHIEDONO MAGGIOR IMPEGNO AI DUE SINDACI E URGENTI AZIONI CONCRETE COME LE VIE LEGALI.

Nei giorni scorsi la Regione del Veneto, con un documento firmato dal dirigente regionale del settore Geologia ed Attività Estrattive, ha rinnovato la concessione dell’escavazione alla ditta Calcestruzzi relativamente alla cava “Castagnole”, ampia circa 350.000 metri quadrati e attiva già dal 1968, situata tra via Feltrina e via Antiga, a cavallo tra i comuni di Paese e Ponzano Veneto (TV), cava condivisa anche dalla ditta Biasuzzi e Superbeton. L’autorizzazione sostituisce la precedente, scaduta il 30 giugno scorso, sarà valida sino al 31 dicembre 2010 e prevede l’escavazione sino a 40 metri sotto il piano campagna, ovvero potranno scavare sotto il livello della falda; il totale dei metri cubi di ghiaia estraibile è pari a 400.000, un volume incredibile pari a quello di un grattacielo alto ben quattro chilometri con la base di dieci metri per dieci. La concessione di scavare sottofalda ovvero all’interno della falda acquifera costituisce un serio rischio per l’assetto idrogeologico del territorio, nonché un rischio elevato di inquinamento della risorsa dell’acqua. Proprio in quella cava, più precisamente nella porzione della Biasuzzi, lo scorso anno il Corpo Forestale dello Stato aveva operato un sequestro di rifiuti, conclusosi con la denuncia alla Procura sfociata in una conseguente condanna, perché erano stati scaricati rifiuti con alte concentrazioni di metallo in una discarica a pochi metri dalla falda affiorante. I comuni di Ponzano Veneto e Paese avevano espresso la loro contrarietà alla proroga; ora dalla stampa apprendiamo che il sindaco di Paese, Valerio Mardegan, arrabbiato ed amareggiato, ha dichiarato che la proroga sino al 2010 è inammissibile e che la cava provoca polvere, rumore e zanzare, problemi senza termine; mentre il sindaco di Ponzano Veneto, Claudico Niero, afferma che la sua amministrazione deve trovare le strade per i recupero delle cave e che la regione non è in grado di pianificare l’attività di cava. In un territorio dove i comuni per trovare l’acqua potabile sono costretti a terebrare pozzi profondi anche trecento metri, perché quella più vicina alla superficie è ormai compromessa da molteplici agenti chimici inquinanti, dovrebbe vigere il divieto assoluto di operare dentro la falda. Paeseambiente e GrilliTreviso invitano i sindaci a non rassegnarsi e a non limitare il loro intervento a qualche dichiarazione negativa sui media locali; la salute dei cittadini, la tutela del territorio e della preziosissima e sempre più scarsa risorsa acqua potabile non si possono difendere con qualche pubblica lamentela ma con interventi decisi a costo di arrivare alle vie legali. Oggi Paeseambiente e GrilliTreviso hanno trasmesso una istanza formale ai Sindaci di Ponzano e Paese con la quale si richiedono specifici e decisi interventi, anche legali, contro questa assurda autorizzazione. Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente ha dichiarato: In questi giorni assistiamo alla protesta dei cittadini di Quinto, che hanno manifestato in duemila in Comune, perché privi dell’acqua potabile a causa di un vecchio inquinamento causato alla falda dalla discarica Tiretta di Padernello di Paese. In merito a questa autorizzazione regionale, in questa terribile situazione che porta alla ribalta il problema dell’acqua, mi aspettavo dai sindaci interessati almeno l’impegno di far studiare ai propri legali la questione, per capire quali strade intraprendere. Dalle loro dichiarazioni vedo invece la massima rassegnazione e arrendevolezza, unita ad un totale indifferenza per il problema dell’acqua. Non è così che si puo’ difendere il territorio, i cittadini e la loro salute. Maurizio Pamio, presidente di GrilliTreviso, ha dichiarato: La Repubblica tutela il paesaggio, nonché la salute, come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. E’ citando alcuni stralci dei principi fondamentali della nostra Costituzione che mi associo a quanto dichiarato dal presidente di Paeseambiente, auspicando un intervento concreto ed incisivo degli Organi competenti, perché rispettare l’ambiente significa prima di tutto salvaguardare noi stessi e le future generazioni.

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