Il tratto dell’autostrada che collegherà Vicenza e Rovigo è finito sotto indagine. L’Europarlamentare IdV, Andrea Zanoni, nel cantiere vicentino ha incontrato i Comitati locali di difesa del territorio.
Nel 2011 il Comitato difesa ambiente salute Valdastico Sud, basandosi sui risultati di analisi di laboratorio, ha denunciato la presenza di scorie tossiche nel fondo stradale della bretella. Ora, sono in corso indagini dei Carabinieri e della Procura Distrettuale Anti-Mafia di Venezia, dopo che l’Associazione medicina Democratica e l’Associazione italiana esposti amianto hanno presentato una seconda denuncia.
Il 26 luglio, Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza ambientale ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per possibile violazione delle Direttive Ue Acque e Rifiuti, chiedendo che siano eseguite verifiche. (http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/valdastico-sud-cosa-c-e-sotto-il-manto-stradale-q.html)
A settembre dovrebbe essere aperto il primo tratto della Valdastico Sud, lungo 54,3 chilometri per un costo di un milione 180 mila euro, che collegherà la A31 in provincia di Vicenza alla statale Transpolesana di Rovigo.
Ieri, giovedì 2 agosto, l’Eurodeputato Zanoni ha incontrato l’ingegnere Marco Nosarini del Comitato difesa ambiente e salute Valdastico Sud, nel cantiere a Logolo di Albettone (VI): «Durante il sopralluogo l’ingegnere Nosarini mi ha mostrato numerosi campioni di rifiuti da lui prelevati nel cantiere, accompagnandomi nei siti di scarico dei materiali. Il cantiere ha tagliato in due una bellissima pianura tra i colli Euganei e i monti Berici, che ora porta in grembo una colata d’asfalto. Ci si trova davanti ad un’opera di impatto ambientale elevatissimo: una autostrada impressionante con due percorsi laterali aggiuntivi realizzati per consentire ai proprietari dei terreni limitrofi di accedervi. Ora la maggior parte dei rifiuti sono stati sepolti sotto il manto stradale, ma l’Italia deve rispettare le regole imposte dall’Europa. Tutti devono rispettare la Direttiva 2000/60/CE sulla tutela delle acque e la Direttiva 2008/98/CE sui rifiuti, proprio per questo ho chiesto alla Commissione di indagare e fare chiarezza».
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