Oggi Paeseambiente e Amici del Troian hanno trasmesso alla Giunta comunale di Paese una raccomandata, con la quale si chiede la cessazione di ogni trattativa tra il Comune e la ditta Padana, in merito all’edificazione delle serre nel borgo rurale del Troian. La richiesta viene motivata con il fatto che sarebbero in corso accertamenti da parte della magistratura di Treviso, in seguito ad un sopralluogo del Corpo Forestale dello Stato di Treviso. La stessa richiesta era già stata avanzata al Sindaco Valerio Mardegan e all’assessore John Visentin durante un incontro svoltosi nei giorni scorsi in municipio con gli attivisti di Paeseambiente e Amici del Troian. Risulta infatti che già a marzo di quest’anno i media locali avevano dato la notizia che gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, dopo un sopralluogo nell’area delle serre, avevano inviato in procura di Treviso un fascicolo riguardante gli impianti della ditta florovivaistica Padana, notizia mai smentita dai solerti titolari dell’azienda. Ogni decisione del Comune di Paese, relativa all’azienda, anche se intrapresa nell’ambito del Piano di Assetto Territoriale, potrebbe pertanto essere messa successivamente in discussione dagli esiti delle indagini della Magistratura; quindi, le associazioni hanno invitato il Comune ad astenersi da ogni trattativa sino a quando non saranno stati chiariti gli aspetti penali relativi al fascicolo del Corpo Forestale dello Stato. La questione delle serre del Troian è troppo delicata perché il Comune possa permettersi di ignorare che la magistratura ha nelle mani un fascicolo del Corpo Forestale dello Stato – dichiara Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, che aggiunge – Per evitare possibili passi falsi, il Comune dovrebbe almeno attendere gli esiti delle indagini dei giudici trevigiani. Mario Martinelli, portavoce degli Amici del Troian, ha aggiunto L’effetto serra è denunciato come il responsabile dei cataclismi che sconvolgono il pianeta e del cambiamento in atto del clima. Effetto serre è anche l’impellente problema del Comune di Paese: l’insediamento di una nuova forma di agricoltura industriale, che per esercitarsi ha bisogno di distruggere il paesaggio e ogni sua forma vivente allo stato naturale. Il furto di paesaggio è sentito sempre più dalla comunità moderna come un delitto. I cittadini chiedono ai propri amministratori un’azione che, all’interesse economico di pochi lobbisti senza scrupoli, anteponga il diritto di tutti alla salute e al rispetto dell’ambiente. Il territorio di Paese ha già una sua brutta storia. Non vogliamo che, come è successo a Seveso o a Marghera, si aspettino degli anni per scoprire i danni all’ambiente e le morti di innocenti.