L’ex fantasista della Nazionale di calcio crede di essere nella sua riserva argentina. L’Eurodeputato IdV, Andrea Zanoni, ha affermato: «Se pensa di poter uccidere un animale impunemente si sbaglia. Risponderà delle sue azioni davanti ai giudici».
Da qualche giorno un puma si aggirerebbe nell’Isontino. La voce relativa alla presenza del felino in Friuli Venezia Giulia ha risvegliato gli istinti primitivi di cacciatore che animano da anni Roberto Baggio. Da calciatore a cacciatore, il “codino” più famoso d’Italia ora pensa di dribblare anche le leggi sulla caccia e sarebbe pronto ad imbracciare il fucile per catturare l’animale.
Nella sua fazenda argentina da 10 mila ettari, l’ex numero 10 della Nazionale si “allena” ad uccidere animali. Tra le prede più ambite pare rientrino proprio i puma. Forse, Baggio ha pensato di essere titolare di una sorta di licenza di uccidere, da quando gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Grado nel 2000. Ha commesso, invece, fallo da espulsione. Tanto più da devoto buddista come ha sbandierato ai giornali quando ha abbracciato la religione orientale nel 1988, ignorando uno dei precetti fondamentali: non uccidere altri esseri senzienti.
Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e vice Presidente dell’intergruppo sul Benessere degli animali al Parlamento Europeo, ha affermato: «Il puma è un animale esotico, non contemplato tra le specie cacciabili. Certamente la notorietà di Baggio non lo esenta dall’osservanza delle leggi, che valgono per tutti. Sparare ad un animale, a maggior ragione raro come il puma, è un atto incivile che avvenga in Italia oppure in Argentina. Anni fa, in una libreria mi era capitato di sfogliare un libro di Baggio e mi si è raggelato il sangue nel leggere le emozioni descritte nel togliere la vita a un malcapitato puma. Se Baggio ama tanto le terme di Grado, è meglio che vada in Friuli per la tintarella, lasciando perdere le catture non autorizzate di animali selvatici. Anche se ritengo improbabile che un puma scorazzi per il Friuli Venezia Giulia. Credo piuttosto che questa volta sia proprio Baggio ad essere diventato preda, cadendo nella trappola di qualche buontempone estivo».
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