Un rapporto dell’agenzia ambientale europea rivela che in Nord Italia si è registrata la
percentuale più alta di ozono a terra la scorsa estate. L’ozono causa patologie respiratorie e
altre malattie mortali. Zanoni (IdV): “Le autorità locali prendano una volta per tutte misure
serie contro l’inquinamento della nostra aria”
“Solo il Nord Italia e poche altre zone in Europa hanno registrato un elevato numero di sforamenti
di ozono a terra”. Lo dice Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, citando il rapporto dell’European
Environment Agency che ha misurato i livelli di ozono nell’estate scorsa (aprile-settembre)
pubblicato ieri a Copenaghen. “Proprio nelle regioni settentrionali si registrano le concentrazioni
più alte di questo inquinante causa di patologie respiratorie e altre malattie anche mortali. Da
troppi anni le amministrazioni regionali stanno ignorando il fatto che i cittadini del Nord respirano
tutti i giorni veleno”.
“Su 343 stazioni istallate nel nostro Paese ben 149 (il 43 per cento) hanno registrato un numero
superiore alla soglia di sforamenti di ozono – spiega Zanoni dati alla mano – Solo tre stazioni, in
tutta Europa, hanno raggiunto il pericoloso record di 300 μg/m³, una delle quali si trova proprio in
Lombardia”. Secondo gli esperti dell’agenzia europea, l’alta concentrazione di ozono a terra risulta
da reazioni chimiche tra altri inquinanti presenti nell’aria, tra cui ossidi di azoto, monossido di
carbonio, metano e altre sostanze volatili prodotte dall’attività industriale, trasporti e altre
combustioni.
“Ormai i rapporti che denunciano la pessima qualità dell’aria in Italia, e specialmente nelle
regioni del Nord, non si contano più – continua l’Eurodeputato – Ma le autorità regionali e locali,
come in Lombardia e Veneto, continuano a ignorare il problema prendendo solo misure minori
come le domeniche a piedi”. Secondo Zanoni, è arrivata l’ora di affrontare i principali problemi
dell’inquinamento dell’aria: “Mi riferisco a strutture preistoriche come inceneritori e centrali a
carbone, ecomostri che dovrebbero appartenere per sempre al passato”.
Cambiano inquinante il risultato resta lo stesso. Prendiamo le polveri sottili (Pm10). “La Direttiva
europea sulla qualità dell’aria 96/62/CE fissa in 50 microgrammi il limite giornaliero massimo di
emissioni, limite che può essere superato non più di 35 giorni l’anno. Purtroppo quasi tutte le città
di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno già superato questo limite dopo appena due mesi
e mezzo – conclude Zanoni – Mi auguro che questo ennesimo allarme lanciato da un’agenzia
europea serva a svegliare quanti a Milano e Venezia continuano a dormire di fronte alla minaccia
che incombe sulla salute dei cittadini”.
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