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ZANONI

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SI È TENUTA A PAESE, IN UNA SALA GREMITA DA OLTRE 250 PERSONE, LA CONFERENZA SUI PERICOLI PER LA SALUTE DERIVANTI DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI E SUL NUOVO ELETTRODOTTO DA 380.000 VOLT CHE TERNA VUOLE COSTRUIRE NEI COMUNI DI SCORZE’, ZERO BRANCO, MORGANO, PAESE E VOLPAGO DEL MONTELLO. I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI LOCALI LANCIANO UNA PETIZIONE CHE CHIEDE AI SINDACI DI BLOCCARE QUESTO PROGETTO. I RELATORI HANNO CHIARITO IN MODO INEQUIVOCABILE LA DANNOSITA’ PER LA SALUTE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI.

Nella serata di venerdì 5 dicembre si è tenuta nella sala consigliare del comune di Paese, gremita da oltre 250 persone, la conferenza sul pericolo per la salute causato dai campi elettromagnetici e sul nuovo elettrodotto che Terna vuole costruire nei comuni di Scorzè, Zero branco, Morgano, Paese e Volpago del Montello. L’iniziativa è stata organizzata da Paeseambiente, dal Comitato Salvaguardia Ambientale Comunale di Volpago del Montello, dal gruppo Silis di Morgano, da Legambiente di Istrana e da Grillitreviso (cf. fotografie su www.paeseambiente.org). L’affluenza di pubblico è andata oltre ogni aspettativa degli organizzatori: tutti i posti a sedere erano esauriti, molte le persone che hanno assistito in piedi alla conferenza, tant’è che qualcuno ha occupato anche le postazioni assegnate, di norma, ai consiglieri comunali. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, ha presentato la serata, illustrando il tracciato dell’elettrodotto (si veda la mappa sintetica su www.paeseambiente.org; le mappe dettagliate possono essere richieste a: paeseambiente@ecorete.it) ed esponendo quanto segue:
1) le mappe sulle quali TERNA ha tracciato il percorso dell’elettrodotto risalgono a 15/20 anni fa, tanto che mancano molte abitazioni ed addirittura la bretella di Postioma (frazione di Paese), realizzata in trincea una ventina di anni fa e nota per gli asini ‘bruca erba’ voluti dall’ex presidente della provincia Luca Zaia;
2) da un documento del 2008 di Terna (Valutazione Ambientale del Piano di Sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale – Volume Regione Veneto – Anno 2008, richiedibile a: paeseambiente@ecorete.it) risulta che il progetto dell’elettrodotto risale al 2003. Tale testo muove palesemente da dati progettuali che contemplano previsioni di consumi di energia elettrica non corrette, effettuate prima del fenomeno della delocalizzazione, a seguito del quale molte aziende del Triveneto hanno spostato la loro produzione all’estero, chiudendo centinaia di fabbriche;
3) da tale documento risulta altresì che gli incontri su questo progetto tra Terna e Provincia di Treviso risalgono al 2006, quelli tra Terna e comuni interessati risalgono al gennaio 2007, mentre la cittadinanza è venuta a sapere di questo progetto solo a fine luglio (per Morgano) e ad ottobre 2008 (per Paese e Volpago del Montello);
4) dal predetto documento, risulta inoltre che Terna ha scelto questo tracciato, definito “trasversale” veneta e denominato Scorzè – Volpago del Montello, nonostante che vi fossero altre quattro alternative, tutte scartate per l’evidente opposizione delle comunità locali interessate dai tracciati;
5) tra le cinque amministrazioni comunali interessate dall’elettrodotto (Scorze’, Zero Branco, Morgano, Paese e Volpago del Montello), solo quella di Volpago del Montello ha già dato un parere positivo, con una delibera consiliare adottata il ’10/29/2008 (Cf. delibera n. 52 del ’10/29/2008 richiedibile a paeseambiente@ecorete.it);
6) anche l’Ente Parco del Sile ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Terna, in data ’07/28/2008 (Cf. protocollo intesa Parco Sile/Terna richiedibile a paeseambiente@ecorete.it), ma di questo accordo è stata tenuta all’oscuro la popolazione fino a circa un mese fa (si tratta comunque di un protocollo sottoscritto dal direttore del Parco che pertanto necessita di un’approvazione da parte del del Consiglio dell’Ente Parco)
Il dottor Gennaro Di Giovannantonio, responsabile medico nazionale del Co.Na.CEM – Coordinamento Nazionale per la tutela dai Campi Elettromagnetici –, con l’ausilio di una videoproiezione, ha illustrato, in maniera molto semplice e comprensibile la pericolosità per la salute dell’uomo dei campi elettromagnetici prodotti dagli elettrodotti.

Egli ha riportato i dati relativi a decenni di studi ufficiali effettuati sull’influenza dei campi elettromagnetici (CEM) sulla salute dell’uomo i quali hanno dimostrato che, ad una esposizione superiore a 0,2 microtesla (unità di misura dei CEM), aumentano i rischi per la salute e, in particolare, aumentano considerevolmente le incidenze delle leucemie infantili. Ha evidenziato che il valore-soglia di 0,2 microtesla di inquinamento da CEM si rileva a una distanza di circa 110 metri dagli elettrodotti, aggiungendo che non esistono dati certi in merito alla non dannosità dei CEM per valori inferiori a 0,2 microtesla, ovvero che non esiste – purtroppo – una soglia minima di sicurezza. Il dottor Di Giovannantonio ha poi sottolineato che il Piano Sanitario del Ministero della Salute ha prescritto che per le opere che possono creare rischi per la salute, debba esserci una «completa e corretta informazione», cosa che non è avvenuta per il progetto dell’elettrodotto Scorzè – Volpago del Montello. Egli ha ricordato che lo IARC (International Agency for Research on Cancer), il braccio operativo dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (O.M.S.), ha classificato i campi elettromagnetici provocati dagli elettrodotti nel “Gruppo 2B”, gruppo che comprende le attività definite «possibili cancerogeni per l’uomo». Ha ricordato che ben il 90% di tutti i tumori dipendono da fattori esterni all’organismo, ossia dagli agenti ambientali. Ha ricordato, infine, che gli agenti cancerogeni che singolarmente hanno influenze minime, se contemporaneamente presenti possono produrre effetti ampiamente ed enormemente più rilevanti (effetti sinergici). L’arch. Umberto Zandigiacomi, presidente di Italia Nostra, ha ricordato l’elevato impatto ambientale di quest’opera, con piloni alti 50 metri, la realizzazione della quale causerebbe danni irreparabili su un’area tutelata dalla Comunità Europea come SIC – Sito di Importanza Comunitaria e ZPS – Zona di Protezione Speciale, ovvero sul parco del Sile. Ha ricordato come il Sile rappresenti il fiume di risorgiva più lungo d’Europa e sia, pertanto, degno di massima attenzione. Infine, l’arch. Zandigiacomi ha fatto presente che l’atto sottoscritto tra l’Ente Parco del Sile e Terna in data ’07/28/2008 è nullo, in quanto il firmatario per l’Ente Parco, ovvero il direttore di questo Ente, non essendo stato nominato per concorso ed esami, non ha titolo per assumere tale iniziativa. L’avvocato Giorgia Pellerano, legale del Co.Na.CEM, ha poi ricordato il contenzioso legale attualmente in corso, tra lo stesso Co.Na.CEM e cittadini di Scorzè, da una parte, e Terna, dall’altra, in merito ad un elettrodotto realizzato a Scorzè, nel Veneziano. Qui, in seguito ad un’indagine partita nel 2000, che aveva portato alla luce un picco di casi di aborti, alcuni dei quali plurimi, leucemie, vari tumori e diversi casi di cefalee, ben 80 persone hanno intentato un causa legale contro Terna. Dopo un anno, il Tribunale civile ha ordinato la disattivazione delle linee elettriche incriminate di Terna. Nel febbraio del 2008, si è concluso un primo giudizio con l’ottenimento del riconoscimento del danno morale (primo caso in Italia di riconoscimento di tale risarcimento inerente una causa relativa ai danni da campi elettromagnetici) e ciò ha portato ad un risarcimento pari a 8.000 euro per ogni ricorrente. I giudici hanno pertanto stabilito che c’è un sufficiente grado di certezza della relazione tra inquinamento da CEM e danni alla salute. L’avv. Pellerano ha ricordato come, nonostante che la comunità scientifica faccia riferimento alla soglia di sicurezza di 0,2 o 0,4 microtesla, le attuali leggi italiane stabiliscano valori pari a ben 3 o addirittura 10 microtesla. Ancorché la normativa statale risulti sfavorevole, i giudici hanno stabilito che i cittadini hanno il diritto di evocare la tutela del giudice sulla scorta di ricerche e perizie di esperti in medicina legale, per far valere il diritto alla salute (nella causa di Scorzè, i cittadini si sono avvalsi di 5 esperti del settore). Infine, l’avv. Pellerano ha ricordato che il giudizio di appello prevede un’udienza fissata per il 2014. Daniela Dussin, presidente del Co.Na.CEM, ha evidenziato che esiste una causa contro Terna intentata da ben sette comuni (Volpago del Montello, Codognè, Montebelluna, Riese Pio X, Santa Lucia di Piave, Altivole e Vedelago), risalente al 1989 in merito alla realizzazione dell’elettrodotto Sandrigo – Udine. Ha evidenziato che gli elettrodotti da 380.000 volt, come quello che si vuole realizzare adesso, sono dei “passanti” di energia, delle “autostrade” che non servono alle nostre fabbriche. Ha qualificato il progetto del nuovo elettrodotto come «demenziale», definendo gravissimo quello che Terna sta facendo attualmente con le amministrazioni comunali, alcune delle quali – purtroppo – sono sin troppo pronte a svendere per 30 denari l’interesse dei loro cittadini. La presidentessa Dussin ha criticato aspramente il sindaco di Volpago del Montello per aver già siglato l’accordo con Terna, dimostrandosi sordo alle preventive istanze del Co.Na.CEM. Ha affermato che un comune come quello di Volpago del Montello non può accettare formalmente un’opera, il nuovo elettrodotto, che dipende da un’altra opera, l’elettrodotto Sandrigo-Udine, che attualmente è oggetto di una causa civile intentata proprio dal Comune di Volpago contro Terna. Dussin ha più volte ricordato il comportamento scorretto di Terna che, da un lato afferma che questa opera non crei alcun impatto ambientale, mentre dall’altro elargisce migliaia di euro al comune di Volpago (1.200.000 Euro) per gli impatti negativi provocati nel suo territorio. In merito alla questione della “pubblica utilità” di questo progetto, Dussin ha ricordato che nessuna delle opere così qualificate è mai stata realizzata a fronte di un diniego opportunamente motivato presentato da una o più amministrazioni locali. Ha poi ricordato che in Veneto l’energia elettrica è addirittura in esubero, considerato tra l’altro l’attuale clima di recessione, e che pertanto Terna, in merito alle ragioni che dovrebbero supportare e motivare questa mega opera, dichiara il falso. Infine, ha sottolineato il comportamento scorretto di Terna che dichiara – negli incontri coi comuni –che l’elettrodotto rispetterà nelle case più vicine il limite dei 0,2 microtesla, evitando però di mettere nero su bianco tali affermazioni negli atti che stipula con le amministrazioni locali. Alla fine degli interventi, Zanoni ha preso nuovamente la parola annunciando che i promotori di questa conferenza hanno promosso una petizione (si veda il modulo-petizione contro l’elettrodotto richiedibile a paesembiente@ecorete.it e scaricabile da www.paeseambiente.org), i moduli della quale sono stati distribuiti a tutti i presenti. Nella petizione viene ricordato che questo elettrodotto non porta alcun vantaggio per le popolazioni locali, incrementa l’inquinamento elettromagnetico e i rischi per la salute, deturpa e degrada il territorio, svaluta economicamente le case ed i terreni dei residenti, risponde a logiche di flussi di energia anacronistici e concentrati in poche mani (Zanoni ha ricordato il recente acquisto di ENEL di due centrali nucleari in Slovacchia, commentando che in qualsiasi paese d’Europa se l’ente per l’energia ha utili elevatissimi abbassa le bollette e non si lancia in investimenti pericolosi sotto un profilo economico dovuto ai costi esorbitanti necessari per il trattamento post mortem delle centrali nucleari). Nella petizione, si ricorda che il progetto Terna prevede un tracciato che va contro le indicazioni della Regione, che è un’opera inutile e costosa che, alla fine, sarà pagata dai soliti contribuenti, che consuma grandi porzioni di territorio agricolo come quelle chieste in sacrificio al comune di Paese per 12.000 metri quadri (per due sottostazioni a Padernello) e, in particolare, al comune di Volpago del Montello, dove è prevista una stazione elettrica da ben 60.000 metri quadri (pari a 12 campi veneti), mentre questo territorio potrebbe invece essere utilizzato per degli importanti campi fotovoltaici per la produzione di energia pulita in loco. Zanoni ha poi ricordato, in merito alla promessa di Terna di dismettere tre elettrodotti di alta tensione in cambio della realizzazione dell’elettrodotto ad altissima tensione, che ci sono esempi molto vicini, sia geograficamente sia temporalmente, dove le promesse delle autorità non sono state mantenute, nonostante che fossero state messe per iscritto, nero su bianco, come per l’episodio dell’antenna per telefonia mobile di via Capodistria, a Treviso, che doveva essere spostata dopo sei mesi e che ora, a distanza di anni, è ancora al suo posto. Zanoni, infine, ha letto questa breve lettera di Gianluigi Salvador, referente energia e rifiuti del WWF Veneto: «Le tue motivazioni per la denuncia di queste mega opere sono sacrosante. Aggiungerei anche che queste grosse reti, concentrano il potere distributivo in poche mani che hanno anche intenzione di gestire fin che possono megacentrali sia convenzionali che intenzionalmente nucleari. Chi controlla l’energia controlla la vita. La strategia del controllo energetico dovrebbe invece essere diffusa e non concentrata, a reti diffuse, alimentate da molteplici autoproduzioni diffuse e controllate dalle istituzioni locali. Questo richiedono le reti di energie rinnovabili del futuro. Questi governi di destra e sinistra, votati alla crescita sterminata, stanno andando da un’altra parte, in attesa del collasso del sistema energetico per mancanza di energia fossile, uranio compreso, perché intanto l’etica di legislatura collusa e del trimestrale aziendale possano sopravvivere.». Presente all’incontro anche il sindaco di Paese, Valerio Mardegan, che ha evidenziato come i contatti con Terna, partiti due anni fa, siano stati solo informali, che sull’accordo con Terna non ci sono attualmente atti né della giunta né del consiglio, che il tracciato plausibile risale solo ad un mese fa, che egli ha ricevuto frequenti solleciti da Terna per la conclusione dell’accordo e che, infine, la prossima settimana la provincia di Treviso ha convocato i comuni per definire il tutto. Il sindaco ha poi evidenziato che quella dell’elettrodotto da 380.000 volt è l’ennesima disgrazia per il comune di Paese. Ha riferito, inoltre, che il nuovo elettrodotto prevede una terna sdoppiata ottimizzata, che Terna garantisce una distanza di 45 metri tra l’asse dell’elettrodotto e le case, che con la dismissione dei tre elettrodotti a Paese ci saranno 13 chilometri di linea in meno, che a Paese ci sono circa 300 abitazioni in prossimità o sotto i vari elettrodotti (4 ad alta tensione e molti altri a tensioni inferiore), e che è preoccupato di vedersi impegolato in ricorsi infiniti; infine, ha riferito che Terna gli ha assicurato che questo elettrodotto non veicolerà stabilmente corrente, ma verrà utilizzato solo per ovviare a condizioni di blackout.
Ha poi preso la parola anche l’ex sindaco di Morgano, ora consigliere comunale di minoranza, il quale ha confermato che Terna cambia versione dei fatti a seconda dell’interlocutore che si trova davanti: ha raccontato, infatti, come Terna in data 28 luglio 2008, in consiglio comunale a Morgano, abbia dichiarato che per l’accordo tra la medesima società ed il comune di Paese mancava solo la firma del sindaco … semplicemente perché il primo cittadino era in ferie. Giorgio Girardi, di Padernello, ha evidenziato che se non fosse stato per Zanoni, che partecipa alle riunioni della Commissione Ambiente, i cittadini di Paese avrebbero saputo del nuovo super elettrodotto dall’albo pretorio del Comune, dove vengono pubblicate le delibere della giunta e del consiglio comunale. Sono seguiti, poi, diversi altri interventi di cittadini di Paese, Morgano, Zero Branco e Volpago del Montello, preoccupati per l’impatto sanitario ed ambientale di quest’opera. Presenti tra il pubblico alcuni consiglieri di maggioranza e di minoranza di Paese, nonché alcuni consiglieri comunali di Morgano e Zero branco. A conferenza terminata, un consigliere comunale di Zero Branco ha riferito di aver saputo dell’elettrodotto solo grazie ad un volantino di Paeseambiente. Daniela Dussin, del Co.Na.CEM, in replica agli interventi del pubblico ha confermato che la singola terna sdoppiata non è altro che una doppia terna che non migliora la situazione del nuovo elettrodotto, bensì la aggrava. Poi, rivolgendosi al sindaco di Paese, lo ha invitato a non cadere nel tranello di Terna che, a parole, garantisce di tutto e di più, mentre nei fatti fa solo i propri interessi, e lo ha invitato, pertanto, a pretendere solo proposte scritte e a boicottare, per le ragioni sopra ricordate, il prossimo incontro in Provincia. Andrea Zanoni – Paeseambiente

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