ANDREA

ZANONI

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SONO ARRIVATI NELL’OSCURITÀ DELLA NOTTE I PRIMI CARICHI DI RIFIUTI DI AMIANTO PRESSO LA DISCARICA “LA TERRA” DI PAESE (TV). PARTE COSI’, ALL’INSEGNA DEL TORBIDO, LA DISCARICA PIU’ GRANDE D’EUROPA DI QUESTO CANCEROGENO E SUBDOLO INQUINANTE.

Verso la mezzanotte di martedì 1 marzo sono arrivati a Paese (TV) i primi carichi di rifiuti di amianto destinati alla nuova discarica approvata dalla provincia di Treviso lo scorso ottobre. L’attività di questa discarica, la più grande d’Europa, parte nonostante il ricorso amministrativo al TAR del Veneto, effettuato dal comune di Paese, contro la Provincia di Treviso, per bloccare questa contestata autorizzazione. La sentenza del TAR dovrebbe essere pubblicata entro breve tempo. Nonostante la notte fonda ed il buio pesto, i camion non sono passati inosservati dai residenti della zona, già sul piede di guerra, i quali hanno avvisato immediatamente il Sindaco di Paese e Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente. Alla guida di un vecchio TIR tipo anni sessanta, con tanto di rimorchio, c’era uno slavo che non sapeva nemmeno parlare l’italiano, fatto che ha preoccupato ulteriormente i cittadini presenti. Ulteriori preoccupazioni, dubbi ed interrogativi sono arrivati da alcuni cittadini, che hanno verificato che i due dei camion, arrivati nella notte, sembra si siano allontanati senza effettuare lo scarico, mentre un terzo arrivato di giorno ha effettuato lo scarico. Lunedì scorso, una quindicina di persone del comitato dei cittadini di Paese contro la discarica, e i responsabili di Paeseambiente, avevano già pianificato alcuni interventi, come la realizzazione di gazebo informativi nelle piazze di Paese, un incontro con il Sindaco Mardegan, già fissato per martedì prossimo e una manifestazione davanti alla discarica. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, ha dichiarato: L’attività di questa discarica inizia nel modo più torbido possibile, con l’arrivo del cancerogeno addirittura al buio e nel cuore della notte. Questo non mi meraviglia, perché anche l’approvazione di questa discarica è avvenuta in modo molto strano: senza i pareri vincolanti dell’ULSS, che in altri siti sono stati determinanti per il blocco del cancerogeno nei pressi dei centri abitati.

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