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UN MONITORAGGIO DELL’ARIA DELL’ARPAV SVELA CHE A PAESE (TV) L’ARIA CHE RESPIRIAMO È ANCORA PIU’ INQUINATA DI QUELLA DI TREVISO CITTA’. DA UNO STUDIO DELL’O.M.S. E A.P.A.T. RISULTA CHE L’ARIA AVVELENATA DA PM10 CAUSA IL CANCRO AI POLMONI, L’INFARTO E L’ICTUS. IN QUESTA DRAMMATICA SITUAZIONE I “CANCROVALORIZZATORI” POTREBBERO COSTITUIRE LA GOCCIA CHE FA TRABBOCCARE IL VASO.

Due indagini dell’ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) svolte a maggio/giugno 2006 e novembre/dicembre 2006, sull’inquinamento dell’aria nel comune di Paese (TV), tramite un campionatore mobile di PM10 (le polveri sottili) ubicato nei giardini della sede municipale, hanno portato alla luce che l’aria che i cittadini di Paese respirano è ancora più inquinata di quella di Treviso centro. Lo studio della dott.sa Claudia Iuzzolino, responsabile della rete di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico dell’ARPAV di Treviso, commissionato dalla Provincia di Treviso, si è basato sui dati di monitoraggio di due periodi, il primo che ha interessato il periodo caldo, dal 13 maggio al 10 giugno, il secondo che ha interessato il periodo freddo, dal 15 novembre al 19 dicembre 2006. Quello che balza agli occhi dai dati elencati in due tabelle della relazione, una per entrambi i periodi esaminati, relativi ai 62 giorni monitorati, sono i valori di PM10 che purtroppo risultano superare quelli di Treviso città (Centralina di via Lancieri di Novara) per addirittura 50 giorni su 62. Nel periodo maggio/giugno 2006 i 28 valori di PM10 monitorati giornalmente hanno sempre superato i valori registrati a Treviso città (28 su 28), nel periodo novembre/dicembre 2006 i valori superiori a quelli di Treviso sono stati 22 su 34. In merito ai limiti di legge giornaliero pari a 50 ug/mc (microgrammi su metrocubo) questo è stato superato 2 volte nel periodo maggio/giugno, mentre è stato superato addirittura 22 volte su 34 nel periodo novembre/dicembre. Da notare che nel periodo novembre/dicembre sono stati registrati persino tre valori superiori al doppio del limite di legge, ovvero superiori ai 100 ug/mc: rispettivamente 115 ug/mc il 15 novembre, 123 ug/mc il 16 novembre e 135 ug/mc (il valore massimo in assoluto) il 17 novembre 2006. Dall’indagine è risultato pertanto che sono stati superati entrambi i valori limite di legge: sia il valore medio annuo di 40 ug/mc risultato pari a 45 ug/mc, sia il valore limite giornaliero di 50 ug/mc risultato pari a 77 ug/mc, dati che hanno portato alla classificazione di Paese come territorio in “Zona A1 Agglomerato”. L’avvelenamento dell’aria a Paese è un dato che deve farci preoccupare soprattutto alla luce di recenti studi dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) e dall’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (APAT) che ha monitorato circa 9.000 morti l’anno per inquinamento atmosferico nelle grandi città italiane. Dallo studio risulta che uno stato cronico di avvelenamento dell’aria con oltre 20 ug/mc di PM10 porta al decesso a causa del cancro al polmone (742 casi l’anno), dell’infarto (2.562 casi l’anno) e dell’ictus (329 casi l’anno). Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente ha commentato così i dati dello studio dell’ARPAV: Questi dati devono farci riflettere, perché mettono a rischio tutti noi cittadini con particolare riferimento ai bambini ed agli anziani dimostrando che le PM10 sono un problema grave anche per il nostro comune. La situazione è molto preoccupante, perché da parte delle istituzioni ad oggi non è stata adottata nessuna misura che abbia fatto diminuire questo fenomeno. Speriamo che almeno i dirigenti di Unindustria e i titolari della Padana si mettano una mano sulla coscienza rinunciando al progetto dei “cancrovalorizzatori” che, andando a peggiorare una situazione già drammatica, potrebbero rappresentare per la nostra salute la classica goccia che fa traboccare il vaso. Per Paese, purtroppo, questa rappresenta l’ennesima mazzata in tema di salute ed ambiente.

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