ANDREA

ZANONI

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UN POMERIGGIO IN VISITA AL CENTRO RICICLO RIFIUTI DI VEDELAGO DOVE I FATTI E I NUMERI DIMOSTRANO CHE LA RACCOLTA DEI RIFIUTI ED IL LORO RICICLAGGIO CONVIENE ECONOMICAMENTE MOLTO DI PIU’ CHE BRUCIARLI NEGLI INCENERITORI. UN ESEMPIO PER TUTTA ITALIA, UN PUGNO SULLO STOMACO PER I SOSTENITORI DEGLI INCENERITORI.

Il 10 ottobre scorso una delegazione di amministratori locali, componenti di associazioni, comitati e cittadini ha visitato il Centro Riciclo di Vedelago, grazie all’interessamento di Silvano Lazzarin del GAS Gruppo di Acquisto Solidale Montello ma soprattutto grazie alla disponibilità della signora Carla Poli direttrice del Centro. Tra questi anche lo scrivente Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, ed Anna Fanciulli del GAS Decrescita di Treviso e del Centro documentazione arte contemporanea, entrambi attivisti e tra i fondatori dell’Ecoforum di Treviso, Barbara Barattin di Oderzo, responsabile provinciale dei GAS, l’assessore all’ambiente del comune di Maserada Giuseppe Quinto, il prof. Dino Baldasso del Gruppo Ambientalista di Giavera del Montello, Zanatta Paolo e Lucio Valle di Rifondazione Comunista, Franco Dal Col de I Grilli Treviso, e numerosi altri provenienti da Selva del Montello, Cusignana, Casier, Treviso, Giavera, per un totale di una quarantina di persone. Da una chiara esposizione effettuata dalla titolare Carla Poli, che ha risposto alle decine di domande sparate a raffica dai presenti, è emerso quanto segue. Si tratta di un impianto dove la componente della manualità è molto elevata, ciò per attuare la differenziazione dei rifiuti trattati nel modo più preciso e particolare possibile. Le attuali normative in tema di rifiuti sono quasi sufficienti a far decollare ed attuare la raccolta differenziata in tutto il territorio nazionale, la legge andrebbe però integrata in particolare con l’importante disposizione che impone che tutti i materiali prodotti per gli imballaggi siano fatti con materiali riciclabili. Un impianto come quello di Vedelago si regge sui rifiuti prodotti da un bacino ottimale di 300.000 abitanti (in realtà il centro di Vedelago ha un bacino superiore pari ad un milione di persone), ciò significa che in Italia di questi impianti ce ne vorrebbero ben 197 anziché l’unico che oggi funziona a Vedelago. In merito agli inceneritori questi dovrebbero essere visti come smaltitori di rifiuti e non come ricuperatori di energia perché il loro bilancio energetico è negativo, ovvero l’energia prodotta da un inceneritore è inferiore all’energia necessaria per produrre i materiali con i quali sono costituiti i rifiuti bruciati. Ciò comporta che per logica i rifiuti devono essere recuperati e non bruciati. Purtroppo, oggi accade che gran parte del cosiddetto secco non riciclabile raccolto dai consorzi viene distrutto nei cementifici o negli inceneritori, come quello di Aviano, con un costo che si aggira sugli 800 Euro/tonellata, mentre il costo per conferire i rifiuti all’impianto di Vedelago è di 100 Euro/tonnellata (contro i 420 euro/tonnellata per conferire i rifiuti ai consorzi locali). Attualmente l’impianto, che offre lavoro a ben 58 persone, tratta circa 30.000 tonnellate/anno di rifiuto pari a circa 100 tonnellate al giorno e di queste solo l’1% non viene recuperato, dato che dai rifiuti differenziati si ottengono più tipi di plastica che verranno utilizzati come materia prima seconda, ed inoltre una sabbia inerte che viene venduta alle industrie del settore del mobile e dell’edilizia. Dai rifiuti trattati, differenziati e lavorati viene prodotta della materia prima con la quale vengono realizzati mattoni, pannelli e materiali per l’edilizia nonché componenti per lo spartitraffico e strutture per mobilio come le sedie. Il Centro Riciclo di Vedelago attualmente investe ben 50.000 Euro/anno nelle scuole per promuovere e diffondere la corretta gestione dei rifiuti nella fase della loro differenziazione presso le abitazioni dei cittadini. Dopo la presentazione la signora Poli ha portato i suoi ospiti a visitare gli impianti del centro riciclo (Cf. FOTOGRAFIE su www.paeseambiente.org su homepage lettera del 22 ottobre 2008)). Si tratta di impianti di separazione dei rifiuti che per buona parte sono basati su principi meccanici e fisici attraverso i quali si riescono a separare i rifiuti soprattutto in base al loro peso. I vari rifiuti, che vengono movimentati attraverso speciali nastri, oltre a passare al vaglio di speciali macchinari sono selezionati per buona parte grazie a degli operatori che li separano inserendoli, a seconda della loro tipologia, in diversi tipi di raccoglitori collegati a loro volta ad altri nastri, macchinari o depositi. Questo centro, voglia o no, rappresenta un pugno sullo stomaco per tutti i sostenitori degli inceneritori perché è la dimostrazione concreta che risulta molto più economico ed ecologico differenziare i rifiuti per trasformarli in materia prima anziché bruciarli, ovvero distruggerli. Inoltre, questo è un impianto che non brucia un solo grammo di rifiuto e pertanto, a differenza di un inceneritore, non crea nessuna emissione in atmosfera di gas di combustione e di polveri sottili e nanopolveri nocive per la salute. In questa fase dovrebbero essere i sindaci dei vari comuni della Marca ad attivarsi affinché i consorzi dei rifiuti invece di trattare i rifiuti per poi destinali agli inceneritori o alle discariche, come fanno ora, comincino a raccogliere i rifiuti per destinarli a questo importantissimo ed innovativo centro di una imprenditrice tanto lungimirante quanto coraggiosa. Si allega una scheda informativa sul centro redatta dalla presidente dell’Associazione Alisei di Silea, sig.ra Lucia Tamai. Per maggiori informazioni sul Centro di Vedelago si può consultare il sito: www.centroriciclo.com o vedere il video al link http://www.centroriciclo.com/else/video.wmv.
Scheda su Centro Riciclo Vedelago (a cura dell’Associazione Alisei – Silea (TV))
Andrea Zanoni – Presidente Gruppo Paeseambiente

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