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UNA LEGGE REGIONALE CONSENTE LA GRADUALE DISTRUZIONE DELLE CAMPAGNE DEL TROIAN, A PAESE, CANCELLATE DAI CAPANNONI DELLE SERRE DELL’ORTOFRUTTA

Anche il Troian, oasi felice dove resistono le ultime residue campagne del comune di Paese, sta scomparendo un pezzo alla volta sotto le ruspe e i nuovi capannoni dedicati alle serre di una nota azienda locale. Il gruppo Paeseambiente ha voluto capire perché migliaia di metri quadri di campagna vergine in questi giorni stanno scomparendo inesorabilmente, lasciando spazio ad un nuovo immenso cantiere, dove con potenti ruspe si sono effettuati sbancamenti dello strato fertile di terreno e dove si è proceduto ad effettuare diverse gettate di cemento armato. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente, ha sentito direttamente il sindaco di Paese Valerio Mardegan, scoprendo che i lavori in corso oltre ad essere regolari, non necessitavano delle comuni autorizzazioni indispensabili per ogni nuova costruzione. Da una ricerca successiva risultava che una legge regionale, la n.19 del 1999, approvata durante il primo mandato del governatore Galan, all’articolo 9 consente alle aziende del settore orto-floro-frutticolo di edificare nuove serre senza l’obbligo di concessione ed autorizzazione edilizia. Già da tempo, parte di via Troian era stata stravolta da numerose altre serre con la contestuale eradicazione di una siepe millenaria, sostituita con qualche cespuglio di lavanda, dove l’antico fossato oggi ha lasciato il posto ad un canale privo di vita, a causa di evidenti continue irrorazioni di diserbanti chimici. Credo che il Veneto – ha commentato Zanoni – sia l’unica Regione dove un privato possa edificare migliaia di metri cubi di capannoni ad uso serra, senza dover prima ottenere una benché minima concessione edilizia. Questa legge del ’99 dimostra per l’ennesima volta l’insensibilità ambientale di chi governa la regione che, con questa legge, ha facilitato ancora di più la distruzione delle ultime campagne venete, togliendo ogni possibilità di pianificazione ai comuni interessati. Il privilegio di non vedersi assoggettati alle norme della pianificazione urbanistica comunale viene pertanto concesso non solo ai cavatori e gestori di discariche, ma pure agli impresari dell’orto-floro-frutticolo. Se il comune risulta disarmato per quanto riguarda il blocco di questi capannoni, per quanto riguarda invece la tutele delle siepi millenarie e dei gelsi centenari potrebbe dotarsi di un regolamento che li tuteli, come quello che Paeseambiente ha già trasmesso al sindaco di Paese lo scorso 20 ottobre, chiedendone l’adozione, regolamento già in vigore in altri comuni. Va registrato che gli abitanti del Troian hanno già manifestato contro questo scempio ambientale giovedì 26 maggio, installando nelle loro case due striscioni che riportano: “Il Troian è per tutti: aria buona, pace, bellezza” e ancora: “Uccidono il Troian”. A Paese – ha proseguito Zanoni – oltre alle discariche che, giorno dopo giorno, stanno inquinando le falde acquifere, le due discariche di amianto, un sito industriale da bonificare, il problema delle polveri sottili, decine di crateri delle cave, oggi dobbiamo aggiungere un nuovo problema ambientale, quello delle serre che divorano intere campagne. A questo problema si potrebbe far fronte solo con una modifica della legge regionale. Il fatto è che, chi l’ha approvata, siede ancor oggi nelle stesse poltrone e ciò condanna definitivamente il Troian.

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