L’eurodeputato Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo che si faccia luce sulla questione dei fondi Ue: «La Commissione deve garantire che tutti i cittadini e tutte le aziende europee abbiano gli stessi diritti e partano da condizioni di parità per accedere ai finanziamenti. Sembra invece che i fondi europei siano inaccessibili in Veneto per il malfunzionamento del sistema on-line per la registrazione delle domande di partecipazione»
«Come intende procedere la Commissione per garantire che tutti i cittadini e tutte le aziende europee abbiano gli stessi diritti e partano da condizioni di parità per accedere ai finanziamenti UE?». Lo chiede l’europarlamentare Andrea Zanoni del gruppo ALDE (Alleanza dei Liberali Democratici europei) alla Commissione europea con un’interrogazione.
Dalla stampa locale risulta, infatti, che numerose aziende venete siano rimaste escluse da un bando regionale “a sportello” per l’assegnazione di quasi 6,5 milioni di euro di fondi europei.
Il 1° luglio 2013 si è aperto il bando per il finanziamento di progetti innovativi presentati da imprese e organismi di ricerca veneti in collaborazione con partner di altri Paesi europei nell’ambito dell’asse 5 del Programma Operativo Regionale “Competitività Regionale e Occupazione” (POR CRO) parte FESR 2007-2013.
Le domande di contributo dovevano essere presentate tramite registrazione nel sistema on-line denominato “Piattaforma GIF”, seguendo le indicazioni riportate sul sito di Veneto Innovazione SpA, ovvero l’agenzia della Regione Veneto dedicata alla promozione e allo sviluppo della ricerca applicata e dell’innovazione all’interno del sistema produttivo veneto.
«Una società di consulenza che assiste le imprese nel reperire risorse attraverso i fondi comunitari e nazionali ha denunciato che circa una cinquantina di aziende sarebbero rimaste escluse dall’assegnazione dei fondi a causa della prolungata inaccessibilità o del cattivo funzionamento del server sul quale si doveva inserire la domanda di partecipazione, problemi riscontrati anche dopo ripetuti tentativi – ha spiegato Zanoni – Pare che i maggiori disagi siano stati riscontrati soprattutto nelle aree meno servite dal punto di vista tecnologico, cioè quelle con connessioni lente e/o intermittenti: il Bellunese, la Bassa Padovana, il Polesine e la montagna veronese e vicentina»
Trattandosi di un bando con modalità “a sportello”, ovvero in cui le domande ritenute idonee accedono ai contributi secondo l’ordine di presentazione, sarebbe particolarmente grave che alcune decine di aziende siano rimaste escluse non per mancanza di requisiti, ma per meri disguidi tecnici. «Sembra che nel giro di un paio d’ore dall’apertura del bando, le risorse fossero già esaurite – ha concluso l’eurodeputato – Mi chiedo se l’Europa sia a conoscenza di questi gravi disguidi nell’assegnazione di fondi UE. La Commissione deve adottare le misure necessarie per garantire che tutti i cittadini e tutte le aziende europee abbiano gli stessi diritti e partano da condizioni di parità per accedere ai finanziamenti».
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