Zanoni: «Giù le mani dai cani di Montecchio Precalcino (VI)»

A Montecchio Precalcino (VI), dopo alcune segnalazioni di cittadini che hanno avvistato un gruppo di cani rifugiati in una cava abbandonata, il sindaco Imerio Borriero si è rivolto al Prefetto di Vicenza per avere l’autorizzazione ad ucciderli. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «In Italia, fortunatamente, esistono leggi di tutela degli animali. Quei poveri cani devono essere catturati e portati in canile: nessuno pensi di imbracciare fucili per risolvere il problema»

 

Un gruppo di cani vaganti si è rifugiato in una cava abbandonata, tra via Igna e via Terraglioni nella frazione di Levà, a Montecchio Precalcino (VI). Le segnalazioni di cittadini preoccupati sono arrivate anche al sindaco Imerio Borriero che, subito, ha dichiarato che “nel caso non fosse possibile individuare velocemente altre soluzioni, ho già richiesto al Prefetto l’autorizzazione per provvedere all’abbattimento di questi randagi”.

 

Gli animali sono accusati di aver rincorso due persone e aver ucciso alcuni polli. La Presidente dell’ENPA di Thiene (VI) Fabiola Bertoldo ha sottolineato che i cani devono essere accalappiati e portati al canile sanitario da dove, dopo aver eseguito analisi e controlli durante i giorni di osservazione previsti dalla legge, dovranno essere trasferiti a un canile rifugio.

 

L’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «Mi unisco all’appello dell’ENPA, quei cani non devono e non possono essere uccisi. Sono animali che stanno probabilmente difendendo quello che ritengono essere il loro territorio. Quei poveri animali devono essere catturati con gabbie trappola o con l’uso di narcotici e portati in un canile. Il problema, come sottolineato anche dall’ENPA di Thiene, è che quella zona dovrebbe essere dotata di un canile rifugio che al momento non esiste. Si vuole dipingere il branco come se fossero dei feroci randagi per giustificare un’uccisione che la legge non permette. Pensare che proprio l’altro giorno a Logonovo, in provincia di Ferrara, due cani “bagnini” hanno salvato un nonno e il suo nipotino di sei anni che rischiavano di annegare in mare».

 

 

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