“De Marchi lasci stare le scommesse e i discorsi da bar. Non può giocare a dadi con la salute dei cittadini e il nostro ambiente”. Ad affermarlo è Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, replicando al vicesindaco di Paese: nei giorni scorsi l’esponente del Pd aveva stigmatizzato la mancata risposta della Giunta a una doppia interrogazione su Cava Campagnole, denunciando il rischio della nascita di un nuovo centro per il trattamento dei rifiuti. “Domani, finalmente sono entrambe in calendario e li aspetto al varco. La prima interrogazione – ricorda il vicepresidente della commissione Ambiente – risale addirittura ad agosto e riguarda 45.000 metri cubi di materiale depositato a Paese in maniera illegale e altri 5.000 di rifiuti pericolosi contenenti amianto sequestrati dalla Procura della Repubblica di Venezia nella stessa cava. La seconda, invece, è di ottobre, sull’accordo pubblico privato tra Comune di Paese e ditte Canzian, Cosmo Ambiente, Sabbia del Brenta che prevede la trasformazione della cava in area produttiva con un beneficio pubblico di circa 800.000 euro”.
“Questi sono i fatti, perciò le battute e le rassicurazioni del vicesindaco se le porta via il vento. De Marchi e tutta la maggioranza, in realtà, hanno la coda di paglia: il 18 luglio 2017, infatti, il gruppo consiliare del PD aveva presentato un ordine del giorno per vietare in Cava Campagnole qualsiasi centro di trattamento di rifiuti o attività pericolose per la salute, con particolare riferimento alla ditta Cosmo Ambiente. La maggioranza Lega e Forza Italia avrebbero potuto votare a favore del documento, anziché bocciarlo, nove voti contro cinque. Quindi se c’è qualcuno che racconta le bugie ai cittadini di Paese è proprio il vicesindaco. Per rassicurare tutti sul fatto che non ci sarà nessun centro di trattamento rifiuti sarebbe bastato far approvare quell’ordine del giorno”.