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LA SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA STA RISUCCHIANDO MILIONI DI EURO ALLE CASSE VENETE METTENDO A RISCHIO SANITA’ E SICUREZZA STRADALE

Grazie alla convenzione voluta da Zaia nel 2017, e ancor prima nel 2013, la Regione deve dare al privato che ha realizzato la superstrada pedemontana veneta un canone annuo certo per 39 anni, mentre in cambio la Regione incamera le entrate dei pedaggi.
Zaia fece i conti male, anzi malissimo e ora gli euro da entrate da pedaggio risultano ben inferiori a quelli del canone e quindi la differenza, ovvero il buco economico generato, la devono pagare i cittadini veneti tramite il bilancio della Regione che causerà tagli ai servizi.
Ho spiegato tutto ciò lunedi’ all’incontro sulla Superstrada Pedemontana Veneta e sanità, organizzato dai Circoli PD 4 Comuni – Motta di Livenza, Cessalto, Chiarano e Gorgo al Monticano, con dati e cifre alla mano, ottenuti grazie a numerosi accessi agli atti e interrogazioni consigliari, ai cittadini presenti.
Con me Francesco Marchese, Segretario del Circolo PD 4 Comuni – Motta di Livenza, Cessalto, Chiarano e Gorgo al Monticano e il Dott. Cristiano Samueli, medico Coordinatore del Tavolo socio-sanitario del PD nel Centro e Nord Italia che ben ha spiegato le magagne della sanità veneta.
Terrò altri incontri su questo tema: 𝗶𝗹 𝟰 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮 𝗕𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗚𝗿𝗮𝗽𝗽𝗮 (𝗩𝗜), 𝗶𝗹 𝟱 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 (𝗧𝗩), 𝗶𝗹 𝟭𝟵 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮 𝗧𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗼, 𝗶𝗹 𝟮𝟴 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗔𝗱𝗿𝗶𝗮, 𝗶𝗹 𝟮𝟰 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗮 𝗩𝗲𝗿𝗼𝗻𝗮, il 15 febbraio a Caldogno (VI).
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